Nel sud-est a maggioranza curda torna l’incubo dei fiduciari messi al posto dei sindaci destituiti, ma Erdogan perde il controllo su università e Banca centrale. Sempre più lontana dall’Ue, la Turchia guarda con interesse ai Brics
Nominare i rettori delle Università e licenziare i governatori della Banca centrale non sarà più una prerogativa del presidente Recep Tayyip Erdogan. La Corte costituzionale turca, con una mossa storica, ha stabilito che i poteri che il capo di Stato si è arrogato grazie a una serie di decreti emessi dal 2016, anno del fallito golpe, in poi, sono incostituzionali. Erdogan aveva usato questi poteri speciali per nominare diversi rettori delle principali università del paese ed eliminare così le fi



