Twitter ha sospeso in maniera permanente l’account di Steve Bannon, ideologo sovranista ed ex stratega alla Casa Bianca del presidente americano, Donald Trump. Bannon è stato incriminato di recente dall’Fbi per frode e riciclaggio nell’ambito di un’indagine sulla raccolto fondi per la realizzazione del muro anti migranti al confine con il Messico.

La decisione del social network è arrivata dopo che Bannon aveva postato sui suoi profili social un video in cui diceva che il consulente del governo contro l’emergenza Covid-19, il dottor Anthony Fauci, e il direttore dell’Fbi, Christopher Wray, meritavano di essere «decapitati».

Sia Wray sia Fauci avevano ricevuto negli ultimi giorni pesanti critiche da Trump che aveva minacciato di sostituire entrambi se fosse stato rieletto.

Lo stratega sovranista aveva inoltre detto che Trump aveva vinto le elezioni, nonostante lo spoglio, ancora in corso nel paese, veda avanti il candidato democratico, Joe Biden. Anche Youtube ha rimosso il video accusato di incitare alla violenza.

Twitter e Youtube non sono le uniche piattaforme ad avere preso misure contro lo spargersi delle tesi complottiste dei sostenitori di Trump secondo cui le elezioni americane del 3 novembre sono state truccate dai democratici.

Facebook ha infatti recentemente chiuso il gruppo social “Stop the steal” che raccoglie tutti coloro che credono nei brogli anti Trump. I membri del gruppo non si sono però dati per vinti e si sono spostati su un’altra piattaforma, Telegram, che è recentemente tornata attiva in Russia.

Sul nuovo gruppo si possono leggere messaggi che incitano a ribellarsi contro «la sinagoga di Satana». Il nome si riferisce a una congrega di potenti che, secondo la teoria complottista di QAnon, sarebbe composta da membri dell’establishment democratico, fra cui l’ex candidata Hillary Clinton, e da personaggi di punta del mondo dello spettacolo.

Il gruppo, sulla cui esistenza non esistono prove, è accusato dai seguaci della teoria di essere una setta di pedofili satanisti che cerca di ostacolare l’ascesa di Trump, unica persona in grado di fermarli.

Recentemente diverse piattaforme social, fra cui Youtube e Facebook, avevano bloccato l’accesso a contenuti che fanno proselitismo sulla teoria. QAnon è anche arrivato in Italia: in un gruppo Telegram i seguaci italiani del presidente americano continuano infatti a seguire con apprensione le vicende elettorali oltreoceano dove sono in molti a continuare a essere convinti che alla fine Trump ce la farà.

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