Sono passati sette giorni da quando Hamas ha lanciato la sua operazione militare terroristica al-Aqsa storm contro Israele. Il governo guidato dal premier Benjamin Netanyahu aveva annunciato una rappresaglia senza sconti, anche a discapito di un alto numero di vittime civili all’interno di Gaza. Secondo le autorità palestinesi sono quasi 2mila le persone morte all’interno della Striscia, mentre da parte di Israele i decessi sono quasi 1300. Numeri che aumenteranno nelle prossime ore, visto l’andamento del conflitto.

Ma come sta andando l’operazione militare israeliana? Che obiettivi ha raggiunto fino adesso? E soprattutto, quanti sono i vertici di Hamas uccisi?

Secondo le prime statistiche, in solo una settimana Israele ha lanciato su Gaza un numero di bombe senza precedenti, circa seimila contro 3600 obiettivi. Nel 2018 e 2019 in Afghanistan la Nato ne aveva lanciate poco più di 7mila.

Ai raid aerei su Gaza e in Libano contro Hezbollah, Israele ha affiancato alcune incursioni all’interno della Striscia e ha impartito l’evacuazione dei civili che vivono a nord.

I vertici di Hamas azzerati

L’obiettivo delle forze armate israeliane è quello di colpire i vertici dell’organizzazione. Quelli che prendono le decisioni e dettano le strategie militari. Ma non è semplice, visto che molti di loro si trovano all’estero, specialmente in Qatar.

A Gaza ci sono per lo più i vertici militari e i miliziani. L’esercito israeliano ha annunciato nella mattinata del 14 ottobre di aver ucciso Ali Qadi, il comandante di compagnia dell’unità d’élite di Hamas “Nukheba”. Il corpo speciale è accusato di aver condotto «l’attacco terroristico alle comunità israeliana a ridosso della Striscia lo scorso sabato».

Nella notte tra venerdì e sabato è stato ucciso in un raid uno di loro. Si tratta di Murad Abu Murad, il capo dell’aeronautica di Hamas. Secondo l’esercito israeliano è lui che ha pianificato e diretto l’attentato di sabato al festival musicale nel deserto dove sono stati uccisi 260 ragazzi. I miliziani sono arrivati nel luogo con i paracadute.

Lunedì il ministero della Salute di Gaza ha confermato la morte di un altro leader dell’organizzazione terroristica, Ayman Younis. Altre due uccisioni eccellenti sono quelle di Jamal Abu Shammala, ministro delle finanze di Hamas, e Zakaria Abu Maamar membro del gabinetto politico del gruppo.

In settimana, invece, è stata bombardata l’abitazione di Mohammed Deif, capo delle brigate Qassam di Hamas. Il leader, che è già scampato a un precedente tentativo di assassinio israeliano, non era presente all’interno della casa. Sono stati invece uccisi alcuni suoi parenti tra cui il padre, il fratello e diversi figli.

Gli arresti

Nella notte tra venerdì e sabato le forze di sicurezza israeliane hanno arrestato 230 miliziani di Hamas in Cisgiordania. A Nablus sono stati arrestati lo sceicco Adnan Asfur, considerato il tramite delle trattative tra Hamas e al Fatah, e Ahmed Awad.

Altri arresti hanno riguardato i membri della Jihad islamica, l’altra organizzazione terroristica che si contende l’egemonia a Gaza con Hamas e che sta partecipando all’operazione al-Aqsa storm.

Uno dei loro comandanti, Moussa Naseer, è stato ucciso in un attacco nella città di Beit Lahia durante un raid aereo contro la sua casa di famiglia.

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