Il comitato esecutivo della Uefa ha reso nota la decisione presa dopo l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo. La finale sarà allo Stade de France. Una «vergogna» secondo il portavoce del Cremlino Peskov
La finale di Champions League, in programma per il prossimo 28 maggio, è stata spostata da San Pietroburgo a Parigi. Questa è la decisione del comitato esecutivo della Uefa, presa nella riunione straordinaria di questa mattina, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo.
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La finale della competizione calcistica europea sarà quindi giocata allo Stade de France, nel sobborgo parigino di Saint Denis, che torna a ospitare dopo 16 anni una finale di Champions.
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Il comitato esecutivo ha poi deciso che «i club e le nazionali russe e ucraine che gareggiano nelle competizioni Uefa dovranno giocare le partite casalinghe in campo neutro fino a nuovo avviso», specificando che verranno convocate altre riunioni straordinarie, a cadenza regolare, per «prendere ulteriori decisioni».
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«San Pietroburgo avrebbe potuto offrire le migliori condizioni possibili per lo svolgimento di questo evento calcistico», ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, commentando la decisione dell’Uefa alla stampa. È una «vergogna», continua Peskov, «che sia stata presa una decisione del genere».
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