L’Ungheria si è tirata fuori da una dichiarazione congiunta firmata dai paesi membri e dal presidente del Consiglio europeo. Zelensky avverte che Putin «non si sta preparando alla fine della guerra», per Hegseth l’unico in grado a facilitare un accordo è Trump
Il presidente russo Vladimir Putin «non si sta certamente preparando a un cessate il fuoco o alla fine della guerra» ma «è determinato solo a presentare l’incontro con gli Stati Uniti come una sua vittoria personale». Sono le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha citato un rapporto dell’intelligence e del comando militare sulla strategia di Putin, che – dice il presidente – continuerà «ad agire esattamente come prima, esercitando la stessa pressione di prima sull’Ucraina». A pochi giorni dall’incontro in Alaska tra il presidente russo e Donald Trump, Zelensky avverte che non ci sono indicazioni sulla preparazione di una situazione postbellica in campo russo. Lui e i leader dell’Unione europea sono stati esclusi dall’appuntamento del 15 agosto, da cui – ha avvertito il segretario della Difesa Usa, Pete Hegseth – ne uscirà un possibile accordo ma «ci saranno concessioni» di cui «nessuno sarà contento». I leader dell’Ue nella notte hanno concordato una dichiarazione congiunta con il presidente del Consiglio europeo António Costa. L’unica a non firmare l’Ungheria. «Il percorso verso la pace in Ucraina non può essere deciso senza l’Ucraina», si legge.
PUNTI CHIAVE
09:15
Orbán spiega perché non ha sostenuto la dichiarazione dei leader Ue
08:30
Leader Ue: "La pace non può essere decisa senza l'Ucraina"
08:00
Hegseth: "Sull'Ucraina ci saranno concessioni di cui nessuno sarà contento"
Summit Alaska, proteste contro arrivo di Putin
L’organizzazione ‘Stand Up Alaska’ ha convocato per giovedì una manifestazione contro l’incontro del 15 agosto tra Donald Trump e Vladimir Putin, definito «criminale di guerra». Lo slogan sarà «L’Alaska sta con l’Ucraina». «Siamo contrari all’autoritarismo», si legge nella nota degli organizzatori.
Vertice in Alaska, Zuppi: «Kiev non può restare fuori dai negoziati»
Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, avverte che nei colloqui di pace «l’Ucraina non è un oggetto ma un soggetto» e che non si può procedere senza la sua partecipazione. Da Castel Volturno, dove ha incontrato 50 ragazzi ucraini ospitati dalla Caritas, ha commentato il vertice di Ferragosto in Alaska tra Trump e Putin, ribadendo che Kiev deve essere parte attiva di ogni trattativa.
«Non si può fare a meno di Kiev nei colloqui di pace», ha detto Zuppi. In visita a 50 ragazzi ucraini al Centro Fernandes, ha aggiunto: «Per la pace contano le piccole cose. Per ottenerla non bisogna darsi pace».
Per Mykhailo Podolyak, consigliere di Zelensky, l’obiettivo finale di Putin è «eliminare l’Ucraina come Stato sovrano» e renderla «un’appendice russificata».
Kaja Kallas, Alto rappresentante Ue, ha dichiarato all’emittente Suspilne: «Bisogna fare pressione sulla Russia, non sull’Ucraina. Il cessate il fuoco incondizionato è già una concessione di Kiev».
Ue: «Prematuro parlare di cattivo accordo per l’Ucraina»
«È prematuro parlare di un cattivo accordo per l’Ucraina» in vista del vertice in Alaska tra Trump e Putin, ha detto una portavoce della Commissione Ue, definendo «solo speculazioni» le ipotesi circolate. «La nostra posizione è chiara e lavoriamo con Kiev perché sia rappresentata», ha aggiunto, ricordando la call di domani organizzata dal cancelliere tedesco Merz con Trump e Zelensky.
Zelensky: "La Russia si prepara per nuove operazioni offensive"
"L'esercito russo non si sta preparando a porre fine alla guerra. Al contrario, sta intraprendendo movimenti che indicano la preparazione di nuove operazioni offensive. In tali condizioni, è fondamentale che l'unità del mondo non sia minacciata". Queste le parole del leader ucraino Volodymyr Zelensky in un commento su X. Il presidente si è detto grato ai leader europei "per il loro chiaro sostegno alla nostra indipendenza, alla nostra integrità territoriale e proprio a questo approccio attivo alla diplomazia, che può contribuire a porre fine a questa guerra con una pace dignitosa". Ha poi aggiunto: "In effetti, sosteniamo tutti la determinazione del Presidente Trump e dobbiamo definire insieme posizioni che non consentano alla Russia di ingannare ancora una volta il mondo".
Sanchez: «La priorità è porre fine alla guerra»
Il presidente spagnolo Pedro Sanchez ha parlato su X del confitto russo-ucraino, affermando che "la priorità è porre fine alla guerra, raggiungere una pace giusta e duratura e la sicurezza per l'Ucraina". Il leader ha aggiunto che il popolo ucraino "ha il sostegno della Spagna e dell'Unione europea". Il messaggio arriva a tre giorni dall'incontro previsto tra Donald Trump e Vladimir Putin.
Orbán spiega perché non ha sostenuto la dichiarazione dei leader Ue
Niente "istruzioni dalla panchina". Scrive così su X il premier ungherese Viktor Orban rivolgendosi ai leader europei, in vista dell'annunciato incontro in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin, dopo che il premier ungherese si è sfilato dalla dichiarazione diffusa nelle ultime ore.
"Ad appena quattro giorni dal summit storico tra il presidente Trump e il presidente Putin, il Consiglio europeo ha tentato di diffondere una dichiarazione a nome di tutti i capi di Stato e di governo dell'Ue. Prima che il coro liberal inizi la sua nuova interpretazione della melodia preferita 'La marionetta di Putin', ho deciso di condividere perché non ho potuto sostenere la dichiarazione a nome dell'Ungheria", scrive Orban che indica tre punti.
"La dichiarazione tenta di stabilire condizioni per un incontro a cui i leader dell'Ue non sono invitati - si legge - Il fatto che l'Ue sia stata lasciata da parte è già abbastanza triste e l'unica cosa che potrebbe peggiorare le cose sarebbe se iniziassimo a dare istruzioni dalla panchina. L'unica mossa sensata per i leader Ue è promuovere un summit Ue-Russia sulla base dell'incontro Usa-Russia". E conclude: "Diamo una chance alla pace".
Leader Ue: "La pace non può essere decisa senza l'Ucraina"
"Una pace giusta e duratura che porti stabilità e sicurezza deve rispettare il diritto internazionale, compresi i principi di indipendenza, sovranità, integrità territoriale e l'inviolabilità dei confini internazionali. Il percorso verso la pace in Ucraina non può essere deciso senza l'Ucraina. Negoziati significativi possono aver luogo solo nel contesto di un cessate il fuoco o di una riduzione delle ostilità". È quanto dichiarano i leader dell'Ue in una dichiarazione congiunta concordata nella notte dal presidente del Consiglio europeo e da tutti i paesi membri ad eccezione dell'Ungheria.
"Noi, i leader dell'Unione europea, accogliamo con favore gli sforzi del presidente Trump volti a porre fine alla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e a conseguire una pace e una sicurezza giuste e durature per l'Ucraina. L'Unione europea, in coordinamento con gli Stati Uniti e altri partner che condividono gli stessi principi, continuerà a fornire sostegno politico, finanziario, economico, umanitario, militare e diplomatico all'Ucraina, che sta esercitando il suo diritto intrinseco all'autodifesa. Continuerà inoltre a sostenere e ad applicare misure restrittive nei confronti della Federazione russa", si legge nella dichiarazione congiunta.
Hegseth: "Sull'Ucraina ci saranno concessioni di cui nessuno sarà contento"
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha creato le condizioni per un possibile accordo di pace con il leader del Cremlino Vladimir Putin, ma "ci saranno concessioni" di cui "nessuno sarà contento". Ad affermarlo il segretario alla Difesa statunitense, Pete Hegseth, in un'intervista a Fox News.
"Il presidente Trump ha già cambiato le regole del gioco. Ha creato le condizioni per una possibile soluzione pacifica, che è stato il suo obiettivo fin dall'inizio, su un campo di battaglia molto difficile. Non credo che Vladimir Putin avrebbe accettato l'incontro se non si fosse sentito sotto pressione...", ha detto Hegseth. "Potrebbero esserci scambi territoriali in fase negoziale. Ci saranno concessioni. Nessuno sarà contento. Ma se c'è qualcuno che può farlo, quello è il presidente Trump", ha aggiunto.
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