Diritti che cambiano

Usa, la parabola del diritto all’aborto, spiegata attraverso le sentenze

(AP)
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  • Negli Stati Uniti l’interruzione volontaria di gravidanza non è più oggetto di un diritto costituzionalmente garantito. Secondo la Corte suprema, pure un diritto non menzionato testualmente dalla Costituzione può essere riconosciuto, ma solo ove risulti profondamente radicato nella storia della nazione.
  • I giudici hanno affermato che «l’autorità di regolamentare l’aborto deve essere restituita al popolo e ai suoi rappresentanti eletti». La disciplina tornerà così a essere un patchwork nei vari stati, discriminando le donne che vivono in posti dove la loro libertà di scelta non è garantita e non hanno la possibilità di andare altrove.
  • Nell’opinione concorrente, il giudice Clarence Thomas ha sostenuto che ora dovranno essere riconsiderati una serie di casi trattati dalla Corte, nei quali è stato tutelato il diritto alla contraccezione, all’attività sessuale tra persone dello stesso sesso, al matrimonio omosessuale.

Negli Stati Uniti l’interruzione volontaria di gravidanza non è più oggetto di un diritto costituzionalmente garantito. Com’è noto, lo scorso 24 giugno la Corte Suprema degli Stati Uniti (Dobbs v. Jackson Women’s Health Organization) ha ribaltato la precedente pronuncia del 1973 (Roe v. Wade), a seguito della quale era stata riconosciuta la tutela dell’aborto in tutti gli stati americani. La nuova sentenza ha una portata dirompente, che rischia di travolgere altri diritti attraverso decisioni f

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