Alle elezioni greche, il partito Nuova democrazia del primo ministro conservatore Kyriakos Mitsotakis ha ottenuto una storica vittoria, doppiando i rivali di Syriza, guidati dall’ex premier Alexis Tsipra. Si tratta della più significativa vittoria elettorale nella storia recente greca: Nuova democrazia a ottenuto il 41 per cento dei voti, mentre Syriza si è fermata al 20.

Nuova democrazia non ha raggiunto la maggioranza per cinque seggi e Mitsotakis ha già fatto sapere che intende affrontare un secondo turno delle elezioni, fissato per giugno, quando la legge elettorale prevede che il vincitore ottenga il 50 per cento dei seggi.

Dopo la vittoria di oggi, il presidente della Repubblica offrirà a Mitsotakis la possibilità di formare un governo di coalizione, che il premier uscente quasi certamente rifiuterà. «Abbiamo ricevuto dai greci un mandato a formare un governo da soli», ha detto ieri il primo ministro.

Tra gli altri partiti, il socialdemocratico Pasok ha raddoppiato i suoi voti, raccogliendo quasi il 12 per cento. Sono cresciuti anche i comunisti, che portano a casa il 7 per cento, mentre torna in parlamento la destra radicale e no-vax de Soluzione greca, mentre l’ex ministro delle finanze di Tsipras Yannis Varoufakis non è riuscito a superare la soglia di sbarramento con il suo partito.

Il premier Mitsotakis discende da una delle famiglie più blasonate della politca greca. Figlio di un primo ministro, suo nipote è l’attuale sindaco di Atene e la sorella è l’ex ministro degli Esteri. Il suo governo è stato caratterizzato da scandali e incidenti, come il deragliamento di un treno lo scorso marzo che ha causato 57 morti e l’intercettazioni telefoniche di alcuni membri dell’opposizione da parte dell’intelligence greca, uno scandalo nel quale è stato coinvolto un altro nipote di Mitsotakis. Allo stesso tempo, il paese ha visto una crescita del Pil arrivata fino al 6 per ceno, mentre nuove tensioni con la Turchia hanno aumentato la solidarietà dei greci nei confronti del governo. Nonostante tutti questi fattori, i sondaggi avevano sottovalutato il gap tra Nuova democrazia e Syriza. La sconfitta è arrivata inattesa nelle sue dimensioni e ora molti si attendono le dimissioni di Tsipras.

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