Il cardinale di Bologna e presidente della Cei, Matteo Maria Zuppi, ha concluso il secondo e ultimo giorno di missione a Kiev nel ruolo di mediatore. Il cardinale ha incontrato il premier ucraino, Volodymyr Zelensky. Dall’incontro è trapelato che i due hanno discusso di alcuni punti chiave per procedere nella direzione di una dialogo stabile e concreto.

In un comunicato della Santa sede si legge che i colloqui  saranno utili «a valutare i passi da compiere sia a livello umanitario che nella ricerca di percorsi per una pace giusta e duratura». 

La delegazione vaticana dovrebbe anche recarsi in Russia, ma non è ancora chiaro se e quando questo avverrà. Tra gli obiettivi della vista a Mosca ci sarebbe quello incontrare almeno il capo della chiesa ortodossa Kirill, forte alleato del presidente russo, Vladimir Putin, e un esponente del Cremlino.

La missione di pace della Santa sede

La chiesa parla da mesi di un piano di pace segreto tra Russia e Ucraina, sempre smentito dalle autorità dei due paesi. L’obiettivo della missione di Zuppi però appare più circoscritto: si tratterebbe di «ascoltare le autorità ucraine per raggiungere una giusta pace e sostenere gesti di umanità che contribuiscano ad allentare le tensioni», e poi fare lo stesso con quelle russe.

Nel tentativo di tenere un canale aperto con i presidenti di entrambi gli stati però papa Francesco ha creato diffidenza nel governo di Kiev e non ha ottenuto di parlare con Putin. Non solo nella situazione attuale non sembra esistere la possibilità di un negoziato patrocinato dalla chiesa cattolica, sia perché la Russia non si è mai dimostrata aperta al compromesso, e sia perché il pontefice non sembra in grado di creare una grande pressione nei due paesi a maggioranza ortodossa.

Le richieste di Zelensky

Il presidente ucraino aveva incontrato il papa il 13 maggio durante la sua visita a sorpresa a Roma. In quell’occasione Zelensky gli aveva presentato il suo piano di pace in dieci punti, la cui attuazione, agli occhi del presidente, è imprescindibile per la fine delle ostilità. Zelensky spera che il pontefice possa appoggiarlo totalmente in questo.

Il presidente di Kiev ha inoltre manifestato la sua speranza che il Vaticano possa aiutare il governo ucraino a recuperare i bambini deportati illegalmente in Russia, che secondo le stime di Kiev ammontano a 20mila.

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