IL GRANDE CABLAGGIO

La lotta alle emissioni passa da anche una ragnatela di cavi intorno al pianeta

FILED - 10 July 2015, Germany, Lubmin: A cross-section of a submarine cable at the landing point of the power line for offshore wind farms northeast of the island of Ruegen. Photo by: Stefan Sauer/picture-alliance/dpa/AP Images
FILED - 10 July 2015, Germany, Lubmin: A cross-section of a submarine cable at the landing point of the power line for offshore wind farms northeast of the island of Ruegen. Photo by: Stefan Sauer/picture-alliance/dpa/AP Images
  • Il sole e il vento si possono sfruttare nei deserti o nei mari, lontano dai centri industriali e dalla città, e quindi vanno realizzati lunghissimi collegamenti tra le centrali fotovoltaiche e i parchi eolici e i luoghi di consumo. Anche in continenti diversi.
  • La più grande centrale solare del mondo, in Australia, porterà  energia a Singapore. In progetto una super rete asiatica tra Giappone, Corea, Mongolia e Cina. In Europa l’Italia punta a diventare un ponte con l’Africa.
  • Il mercato dei cavi sta esplodendo: globalmente valeva 156,3 miliardi di dollari nel 2021 e dovrebbe raggiungere i 224,1 miliardi entro il 2027.

Il 18 ottobre scorso il primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong ha incontrato l’omologo australiano Anthony Albanese a Canberra per firmare un accordo dalla portata storica: trasferire energia pulita alla città-stato asiatica attraverso un cavo sottomarino collegato al più grande parco solare del mondo, che verrà realizzato nel deserto dell’Australia. L’impianto è della Sun Cable ed è destinato, almeno nelle intenzioni, a raggiungere 20 gigawatt di capacità solare e 42 gigawattora di accu

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