- A causa di un banale errore di battitura, il Mali (stretto alleato della Russia) potrà prendere possesso di tantissime informazioni riservate dell’esercito statunitense
- Fino a oggi, il peggio è stato evitato grazie al ruolo svolto dall’informatico olandese Johannes Zuurbier, che fino a oggi è stato responsabile del dominio malese
- Il suo è un caso molto particolare, che però aiuta a capire l’importanza di alcune specifiche figure professionali – tra cui i cyber-negoziatori – nel limitare le conseguenze quando il danno è ormai stato fatto
Dallo scorso gennaio, oltre centomila email destinate a vari indirizzi dell’esercito statunitense sono finite in Mali. È solo una piccola parte dei milioni di email che negli ultimi dieci anni sono state inviate, per un banale errore di battitura, verso il dominio internet malese (.ml) invece che al suffisso ufficiale dei militari a stelle e strisce (.mil). Non poche di queste comunicazioni contenevano informazioni sensibili: l’itinerario del viaggio in Indonesia del generale James McConville



