La crisi del paesaggio

La radice identitaria del Veneto è sepolta nel degrado ambientale

Illustrazione di Marilena Nardi
Illustrazione di Marilena Nardi
  • Il Veneto si è sempre identificato nel riferimento al proprio contesto territoriale: un “paesaggio” molto connotato dall’intervento umano ed esaltato dalla letteratura, ma oggi profondamente colpito da processi degenerativi.
  • É particolarmente significativo che il cambiamento degli anni Novanta, imperniato sul richiamo all’importanza della società locale, non abbia salvaguardato quei contesti territoriali in cui tale società ha potuto riprodursi e prosperare.
  • Le mobilitazioni a tutela dell’ambiente, che si stanno diffondendo in questi anni, possono costituire una modalità molto interessante e innovativa in cui declinare il riferimento forte al territorio e alla società locale, tipico dell’Italia nordorientale, basata sull’attivismo civico e su un senso di comunità profondamente rinnovato.

C’era una volta il Veneto eccellenza del paesaggio, fisico e umano, il cui emblema si identificava con Palladio: nome oggi associato a pizzerie, profumerie, scuole guida, rosticcerie, parrucchieri, idraulici, take away, tutto tranne che ambiente. C’era una volta e rischia di esserci sempre meno. Al suo posto emerge una regione implacabilmente condannata dai grandi numeri di processi degenerativi: dall’inquinamento alla cementificazione, dal dissesto idrogeologico alla congestione della mobi

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