Come dimostra il caso di Moderna, liberalizzare i brevetti detenuti dalle grandi case farmaceutiche è solo il primo passo per aumentare la nostra capacità di produrre vaccini: bisogna anche investire in nuovi impianti e condividere i dettagli dei processi di produzione
- Liberalizzare i brevetti senza condividere tecnologie e processi produttivi è come «una ricetta che non contiene istruzioni né la quantità degli ingredienti».
- Serve maggior collaborazione da parte delle società farmaceutiche, ma anche investimenti in maggiore capacità produttiva.
- Con nuove varianti potenzialmente resistenti ai vaccini che continuano a nascere, l’unica soluzione alla pandemia è una fornitura di vaccina molto superiore all’attuale.
Da mesi, economisti, intellettuali, ong e organizzazioni internazionali chiedono la sospensione dei brevetti che proteggono i vaccini anti Covid-19 detenuti dalle più grandi aziende farmaceutiche del pianeta. Giovedì scorso, 170 premi Nobel ed ex capi di stato e di governo hanno inviato una lettera al presidente degli Stati Uniti Joe Biden per chiedergli di «sospendere temporaneamente la proprietà intellettuale dell’industria farmaceutica, dando un impulso alla produzione di vaccini che riman



