La polemica sui brevetti

Per produrre più vaccini contro il Covid bisogna condividere il know-how

Vials of AstraZeneca's COVISHIELD vaccine for COVID-19 are seen at a filling lab at the Serum Institute of India, Pune, India, Thursday, Jan. 21, 2021. Experts say there is a pressing need for India to bolster vaccination, which started sluggishly in January. The country is expanding its drive to include everyone over 45 from Thursday, April 1. Spotlight on Serum Institute of India - the world’s largest maker of vaccines and key global supplier - to cater to cases at home has resulted in delays of global shipments of up to 90 million doses under the U.N.-backed COVAX program, an initiative devised to give countries access to vaccines regardless of their wealth. (AP Photo/Rafiq Maqbool)
Vials of AstraZeneca's COVISHIELD vaccine for COVID-19 are seen at a filling lab at the Serum Institute of India, Pune, India, Thursday, Jan. 21, 2021. Experts say there is a pressing need for India to bolster vaccination, which started sluggishly in January. The country is expanding its drive to include everyone over 45 from Thursday, April 1. Spotlight on Serum Institute of India - the world’s largest maker of vaccines and key global supplier - to cater to cases at home has resulted in delays of global shipments of up to 90 million doses under the U.N.-backed COVAX program, an initiative devised to give countries access to vaccines regardless of their wealth. (AP Photo/Rafiq Maqbool)

Come dimostra il caso di Moderna, liberalizzare i brevetti detenuti dalle grandi case farmaceutiche è solo il primo passo per aumentare la nostra capacità di produrre vaccini: bisogna anche investire in nuovi impianti e condividere i dettagli dei processi di produzione

 

  • Liberalizzare i brevetti senza condividere tecnologie e processi produttivi è come «una ricetta che non contiene istruzioni né la quantità degli ingredienti».
  • Serve maggior collaborazione da parte delle società farmaceutiche, ma anche investimenti in maggiore capacità produttiva.
  • Con nuove varianti potenzialmente resistenti ai vaccini che continuano a nascere, l’unica soluzione alla pandemia è una fornitura di vaccina molto superiore all’attuale.

Da mesi, economisti, intellettuali, ong e organizzazioni internazionali chiedono la sospensione dei brevetti che proteggono i vaccini anti Covid-19 detenuti dalle più grandi aziende farmaceutiche del pianeta. Giovedì scorso, 170 premi Nobel ed ex capi di stato e di governo hanno inviato una lettera al presidente degli Stati Uniti Joe Biden per chiedergli di «sospendere temporaneamente la proprietà intellettuale dell’industria farmaceutica, dando un impulso alla produzione di vaccini che riman

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