- In una fase storica in cui molti paesi hanno aumentato la spesa pubblica per l’università, riconoscendone il valore strategico, l’Italia ha fatto la scelta opposta: dal 2008 il finanziamento pubblico agli atenei è stato tagliato.
- Ciò ha limitato la capacità degli atenei di svolgere le proprie funzioni: la formazione, veicolo essenziale di mobilità sociale, la ricerca e la diffusione delle conoscenze. Le università sono chiamate, oggi più che mai, a dare il loro contributo nel contrasto alle diseguaglianze che lacerano la società.
- È un’ambizione che sta coinvolgendo una parte importante del sistema universitario, in collaborazione con il Forum disuguaglianze e diversità.
Il no all’oligarchia della scienza, espresso da Elena Cattaneo su Repubblica, ci trova pienamente d’accordo. Il problema principale del sistema universitario italiano è oggi l’insufficienza delle sue risorse. In una fase storica in cui molti paesi hanno aumentato la spesa pubblica per l’università, riconoscendone il valore strategico, l’Italia ha fatto la scelta opposta: dal 2008 il finanziamento pubblico agli atenei è stato tagliato e oggi arriva appena allo 0,6 per cento del Pil, nettamente a



