Una cosa è certa: dal 19 gennaio Tim non offrirà più connessione satellitare ai suoi clienti italiani. Sui motivi che hanno portato l'ex monopolista delle Tlc a prendere la decisione, però, restano molti dubbi. Secondo Tim, la responsabilità è in capo a Eutelsat, l'operatore satellitare a cui la compagnia italiana si è appoggiata finora. Secondo Eutelsat, invece, è colpa di Tim e della sua voglia di risparmiare. Comunque sia, la notizia è positiva per Elon Musk che potrebbe così incrementare la presenza della sua SpaceX sul mercato italiano sostituendosi a Tim.

Per evitare di fare confusione, bisogna tenere a mente che questa storia non ha nulla a che fare con il contratto da 1,5 miliardi di euro che – ha scritto Bloomberg lo scorso 5 gennaio – l'Italia sarebbe intenzionata a firmare con Musk. Quell'accordo riguarderebbe le telecomunicazioni satellitari dell’esercito e di alcune autorità pubbliche. In questo caso parliamo invece di servizi internet offerti da Tim alla clientela privata, in particolare a chi ne ha bisogno in zone sprovviste sia di rete fissa che mobile. Si tratta di circa 2.000 clienti, dicono dall'azienda italiana.

Eutelsat smentisce Tim

L'accordo con Eutelsat era stato firmato a fine 2020. Poi, pochi giorni fa, l'annuncio di Tim. La società ha fatto sapere a Domani di non poter più «garantire alla propria clientela» il servizio perché Eutelsat «ha unilateralmente deciso di non rendere più disponibile la relativa connettività tramite satellite a partire» dal 19 gennaio. Nonostante i nostri tentativi, continua Tim, «di evitare la cessazione improvvisa del servizio e l’invito di Agcom a posticipare la chiusura ad aprile 2025 per ridurre l’impatto sulla clientela coinvolta, la società Eutelsat ha, allo stato, deciso di procedere comunque alla chiusura nella data da loro arbitrariamente stabilita». Insomma è tutta colpa di Eutelsat, i cui azionisti principali sono la multinazionale indiana Bharti, il governo francese e quello britannico.

Interpellata da Domani, Eutelsat smentisce la versione fornita da Tim. «Il contratto non è stato rescisso da noi e rimane pienamente in vigore», spiega la società. Che aggiunge: «La connettività era inizialmente fornita tramite il satellite ad alta capacità Eutelsat Konnect, con una clausola che prevedeva il trasferimento dei clienti di Tim al satellite Konnect Vhts, che garantisce prestazioni superiori ed è entrato in servizio il 30 settembre 2023». In effetti, quando nel 2020 annunciò l'accordo con Eutelsat, la stessa Tim spiegò in un comunicato stampa che nell'accordo era previsto l'avvicendamento tra i due satelliti. Dunque, secondo Eutelsat, Tim avrebbe dovuto trasferire i suoi clienti italiani dal vecchio al nuovo satellite. Questo avrebbe comportato maggiori costi per Tim? Eutelsat ci ha detto di «non poter rispondere su questioni che riguardano accordi contrattuali», ma ha aggiunto: «Solitamente, un fornitore di servizi internet deve sostenere dei costi per migrare una base di abbonati».

Come dire che Tim, controllata dalla francese Vivendi di Vincent Bollorè e partecipata dallo Stato italiano attraverso Cassa depositi e prestiti, potrebbe avrebbe preferito perdere clienti piuttosto che sostenere i costi della migrazione.

Un assist a Musk

Tirando le somme, Tim sostiene di essere stata costretta all'ultimo momento a interrompere il servizio nei confronti dei suoi clienti perché Eutelsat ha cambiato le carte in tavola, mentre quest'ultima dice che era già tutto previsto dall'accordo del 2020 e fa intendere che la scelta di Tim sia una scusa per non dover sostenere i costi necessari a trasferire i clienti dal vecchio al nuovo satellite. La vicenda ha tutta l'aria di poter finire a carte bollate, ma questo si capirà solo nelle prossime settimane. Di sicuro, circa 2.000 persone in questi giorni stanno scoprendo che tra meno di una settimana saranno senza internet. Ed è probabile che ad approfittarne sarà Musk.

Sono già circa 50mila gli italiani che usano la connessione satellitare offerta da SpaceX. Poche migliaia di utenti in più non fanno la differenza, ma è sempre meglio prenderli che perderli. Soprattutto per chi, in Italia, ha mire ambiziose e deve curare l'immagine.

Oltre al possibile contratto con l'esercito, Musk punta infatti anche a offrire internet in tutte le aree remote del Paese in cui non c'è connessione. È il cosiddetto Piano Italia 1 Giga, finanziato con 3,6 miliardi di fondi del Pnrr.

Il 10 gennaio la Lombardia, scelta dal governo per avviare la sperimentazione, ha pubblicato il bando di gara che scade il 25 febbraio. Vale in tutto 6,5 milioni di euro e prevede di trovare uno o più fornitori satellitari per portare connessione veloce dove è difficile arrivare con la fibra. Dopo la Lombardia toccherà al resto del Paese.

Intanto, l'azionista principale di Tim ha ricevuto una cattiva notizia su un altro fronte. Il Tribunale di Milano ha dichiarato inammissibile la causa che Vivendi stava intentando nei confronti di Tim. La società di Bollorè puntava a far annullare la decisione con cui il cda dell'ex monopolista di Stato, nel novembre 2023, diede il via libera alla vendita della la rete fissa al fondo americano Kkr.

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