le altre armi della guerra

L’industria del gas cerca una via fra le sanzioni Ue e i ricatti russi

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La guerra del gas sta diventando un conflitto giuridico: la Commissione Ue dice che pagare con un conto in rubli viola le sanzioni. Gli Usa si preparano ad aiutare per la diversificazione

  • La guerra del gas sta diventando un conflitto giuridico che si gioca sui contratti, e le compagnie europee, inclusa l’Eni, stanno aspettando per decidere se cedere o no al ricatto di Vladimir Putin, nonostante la presa di posizione della Commissione europea.
  • Una fonte del settore energetico spiega: «Le compagnie hanno paura di violare i contratti con Gazprom qualora non fosse legalmente riscontrabile alcuna sanzione come dice la Commissione».
  • Il think tank Ispi ha riportato che in Italia la dipendenza dalla Russia starebbe calando. In realtà è vero solo in parte. Secondo i calcoli di Staffetta Quotidiana, in gran parte dipende da un forte calo della domanda.

La guerra del gas sta diventando un conflitto giuridico che si gioca sui contratti, e le compagnie europee, inclusa l’Eni, stanno aspettando per decidere se cedere o no al ricatto di Vladimir Putin, nonostante la presa di posizione della Commissione europea. Il presidente russo a fine marzo ha imposto alle compagnie che comprano gas di aprire due conti presso la banca collegata al colosso di stato del gas, Gazprombank, e permettere la conversione dei pagamenti da euro o dollari in rubli. Fino

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