Il più grande operatore privato punta alla fusione con Aspi controllata da Cdp. Profitti in crescita, ma sul bilancio del gruppo pesano gli oneri finanziari in aumento
La madre di tutte le fusioni, le nozze tra Autostrade per l’Italia (Aspi) a controllo pubblico e il gruppo Gavio, resta ferma in attesa si risolvano i contrasti interni al governo su un dossier che da tempo è all’attenzione di Palazzo Chigi. Nel frattempo, però, da casello a casello continuano a correre gli affari. E cambiano gli equilibri tra l’operatore pubblico, l’Aspi che fa capo a Cassa depositi e prestiti (Cdp), e la principale società privata del settore, la holding Astm dei Gavio, presie



