- In tutto, i super ricchi russi sanzionati nelle ultime settimane, hanno perso almeno 90 miliardi dollari, secondo l’agenzia americana.
- Alcuni però sono stati più veloci di altri a liberarsi delle partecipazioni e a incassare plusvalenze.
- Potanin, Mordahov e Fridman sono esempi perfetti di quelli che gli analisti chiamano oligarchi di stato.
Andrey Melnichenko è stato il più rapido: il 9 marzo, il giorno in cui è finito sulla lista nera delle sanzioni di Unione europea, Stati Uniti e Gran Bretagna, ha lasciato la partecipazione in EuroChem, gigante dei fertilizzanti chimici con sede a Zug, cittadina svizzera a bassa tassazione, fondato dopo essere stato uno dei primi banchieri della Russia post sovietica. Così come le partecipazioni nel primo produttore di carbone russo, Suech, con sede a Mosca. Solo la prima valeva 17 miliardi di



