diario europeo

Da Jackson Hole arriva un messaggio rassicurante, ma non per l’Europa

Graeme Jennings/WashingtonExaminer
Graeme Jennings/WashingtonExaminer
  • Al simposio dei banchieri centrali di Jackson Hole il governatore della Fed Powell si è cimentato in un complesso esercizio di equilibrismo, rassicurando allo stesso tempo i falchi e le colombe.
  • La Fed smetterà di spingere l’economia statunitense ma non inizierà a frenare, impegnandosi a sostenere l’attività almeno fino al 2023.
  • L’impatto del policy mix americano sull’economia europea sarà sicuramente positivo nel breve e medio periodo, garantendo stabilità finanziaria e lo stimolo alla domanda globale. Lo scenario di lungo periodo è più difficile da valutare.

Da più di trent’anni il simposio agostano dei banchieri centrali di Jackson Hole, una sperduta cittadina nel Wyoming, dà il tono della politica economica dei paesi avanzati per i mesi a venire. Tanto per fare un esempio, è a Jackson Hole che, nel 2014, l’allora presidente della BCE Mario Draghi fece l’importante discorso in cui chiamava (inascoltato) i governi europei in soccorso di una politica monetaria impotente, perorando la causa di un vasto programma di investimenti pubblici. Il simposio

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