- Un test di credibilità per via di enormi perdite attende gli istituti di emissione, dalla Bce alla Federal Reserve, sotto shock per l’inflazione e il conseguente rialzo dei tassi.
- Nell’area euro la Deutsche Bundesbank, la Nederlandsche Bank e la Banca del Belgio sono state le prime a prevedere una posizione patrimoniale negativa (la Banca d’Olanda con un rosso di 9 miliardi).
- In parallelo, per mantenere la fiducia dei mercati e dei cittadini, deve essere fatta piena luce sul retaggio del Quantitative easing (Qe), specialmente in Europa.
Tra le conseguenze della politica monetaria, alzare i tassi per combattere l’inflazione – oggi ai massimi di quaranta anni – c’è il calo dei prezzi di tutte le attività finanziarie, soprattutto bond e obbligazioni. Per la Bce ciò si è tradotto in una forte svalutazione dei titoli in portafoglio, acquistati a suon di centinaia di miliardi nell’ambito dei programmi di quantitative easing dal 2015 in poi. Potrebbe sembrare una questione tecnica ma non lo è: che la Bce abbia accumulato uno spropo



