Annusando odore di vittoria alle prossime elezioni politiche del 25 settembre i giornalisti schierati con il centrodestra moltiplicano gli sforzi in vista di ulteriori ricompense anche a costo di forzare le regole aziendali e professionali. Il caso del direttore del Tg2 Sangiuliano criticato anche dall’Usigrai
- Tra lo scioglimento inatteso delle Camere avvenuto con le redazioni svuotate dalle ferie e l’inizio della par condicio c’è poco tempo per i cambi di casacca pre elettorali. Più facile il compito dei già lottizzati
- Molto attivi i giornalisti schierati con il centrodestra che annusando aria di vittoria elettorale moltiplicano gli sforzi anche a discapito delle regole in vista di ricompense future
- Il caso del direttore del Tg2, Sangiuliano, indicato da Ignazio La Russa di Fratelli d’Italia come «uno disposto a preparare con noi un programma di governo». Monica Maggioni del Tg1 pronta a prendere il posto dell’amministratore Fuortes
Per i giornalisti Rai questa volta il problema è doppio perché in vista delle elezioni politiche del 25 settembre la rodata tecnica del cambio di casacca non basta. Non è sufficiente scegliere con un’annusata da che parte stare, bisogna farlo in fretta perché i tempi sono maledettamente brevi: le Camere sono state sciolte proprio nel momento in cui mezze redazioni sono in vacanza e a metà agosto scatta la quarantena della par condicio, cioè il periodo durante il quale l’informazione televisiva



