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La decisione Europea di bloccare la produzione di auto con motore endotermico dal 2035 è rilevante perché il futuro dell’auto tocca le tasche di tutti. Una decisione oggetto di svariate critiche: molte le prive di fondamento, altre corrette ma irrilevanti.
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La svolta imposta dalla decisione europea verso l’auto elettrica viene percepita solo per ragioni ambientali. Ma c’è un’altra ragione, ben più valida, dietro la decisione.
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Il futuro dell’industria automobilistica non si gioca in Europa ma in Cina e negli Stati Uniti, i due mercati dominanti dove la scelta dell’elettrico appare ormai irreversibile.
In un’economia aperta e integrata come l’Italia, paese membro dell’Unione europea, decisioni che ci appaiono distanti hanno invece un grande impatto sulla nostra quotidianità. Il ruolo di Roma dovrebbe essere quello di inserirsi con efficacia nelle dinamiche internazionali, comprenderne le implicazioni, sviluppare una visione strategica su come indirizzarle in modo a noi favorevole, predisporre quanto necessario per meglio adeguarsi al cambiamento, e spiegarlo ai cittadini. Niente di questo



