Economia

La bomba Monte dei Paschi che il governo prova a nascondere

LaPresse
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  • Il direttore generale del Mef ha passato gli ultimi giorni alla ricerca di investitori per Mps. L’aumento di capitale non è risolutivo in sé ma serve per comprare tempo e pagare gli esuberi massicci per poi trovare un vero acquirente. 
  • Ha coinvolto fondazioni bancarie, per decenni considerate il male del sistema, e casse previdenziali su cui il Tesoro ha ruolo di vigilanza per convincerle a un investimento in perdita.
  • Tutto per evitare il burdegn sharing, che significherebbe un prima e un dopo per il sistema italiano, ma che ora vedrebbe coinvolti azionisti, che hanno già perso quasi tutto, e investitori istituzionali come i fondi di investimento. 

Questa settimana ha segnato un nuovo picco nella gestione tutta politica dei dossier bancari italiani. Nella quasi indifferenza generale dovuta alla distrazione fornita dal nuovo governo, il direttore generale del Tesoro Alessandro Rivera ha trascorso gli ultimi giorni al ministero dell’Economia impegnato in una infinita questua per raccogliere i fondi necessari all’aumento di capitale del Monte dei Paschi di Siena, banca troppo grande o troppo politica per fallire. L’uomo che per Mario Dragh

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