Chi è il secondo polo dopo Intesa?

Unicredit deve rinunciare all’espansione in Russia. In Italia avanza Unipol

FILE - In this file photo dated Tuesday, Dec. 13, 2016, the entrance of the UniCredit tower at the Porta Nuova business district in Milan, Italy. Italian bank UniCredit said Thursday Nov. 8, 2018, that one-off provisions to cover any settlement for alleged U.S. sanctions violations in Iran and a write-down on its Turkish unit dropped third-quarter profits by 99 percent. (AP Photo/Luca Bruno, FILE)
FILE - In this file photo dated Tuesday, Dec. 13, 2016, the entrance of the UniCredit tower at the Porta Nuova business district in Milan, Italy. Italian bank UniCredit said Thursday Nov. 8, 2018, that one-off provisions to cover any settlement for alleged U.S. sanctions violations in Iran and a write-down on its Turkish unit dropped third-quarter profits by 99 percent. (AP Photo/Luca Bruno, FILE)

 

  • Unicredit si ritira dalla campagna di Russia e fa marcia indietro sulla possibilità di acquisizione di Otkritie Bank
  • L’amministratore delegato Andrea Orcel alla sua prima presentazione del bilancio annuale si è limitato a dire che «dato il contesto geopolitico abbiamo deciso di ritirarci».
  • Con la sponda all’offerta pubblica di scambio di Intesa San Paolo su Ubi, non solo Unipol ha fatto nascere il tanto atteso terzo polo bancario italiano.

Unicredit si ritira dalla campagna di Russia e fa marcia indietro sulla possibilità di acquisizione di Otkritie Bank, una scelta praticamente obbligata con l’aumentare delle tensioni al confine ucraino e dopo che la Banca centrale europea ha chiesto conto agli istituti europei più esposti verso Mosca, tra cui il gruppo Unicredit, come avrebbero affrontato eventuali nuove sanzioni nei confronti del paese di Vladimir Putin e come avrebbero gestito anche il possibile blocco dell’accesso al sistema

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