Ancora polemiche sulla commemorazione a Roma dell’anniversario della strage di Acca Larentia. Ieri sera, circa 300 attivisti hanno partecipato al raduno organizzato da CasaPound in via Evandro (sede dell’ex Msi) per ricordare i tre giovani - Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni - morti il 7 gennaio 1978 durante gli scontri avvenuti nel quartiere Tuscolano, episodio simbolo degli Anni di piombo.

I militanti si sono radunati davanti alla targa commemorativa e non hanno lesinato slogan e saluti romani in una chiara apologia di fascismo.

In più, come si vede dalla foto scattata dall’alto e dai video, quasi tutti erano senza mascherina, in barba alle restrizioni in vigore a causa del Covid-19.

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Altre iniziative commemorative sono state organizzate ieri in tutta la città. Sia al cimitero del Verano, dove si sono riunite circa 50 persone, sia nel parco della Rimembranza, dove altre decine di attivisti hanno preso parte alla celebrazione del 43esimo anniversario della strage di Acca Larentia. 

A far discutere di più rimane tuttavia la manifestazione in via Evandro: un assembramento, in un momento delicato in cui il coronavirus ha ripreso a correre in tutta Europa con contagi record e un vaccino che va ancora a rilento.

Lo scorso anno, durante la celebrazione al cimitero del Verano, il giornalista Federico Marconi e il fotografo Paolo Marchetti erano stati aggrediti da alcuni militanti di estrema destra, finiti poi ai domiciliari. 

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