- Ashraf è un cittadino afghano che vive in Italia. È titolare da tempo di uno status giuridico di protezione sussidiaria che gli permetterebbe il ricongiungimento familiare.
- La donna, in Pakistan in attesa di ottenere il visto per raggiungere il marito, rischiava di essere rimandata in Afghanistan, così Ashraf si è rivolto al giudice ordinario del tribunale di Roma per vedere riconosciuti i propri diritti. E il tribunale gli ha dato ragione.
- Qualche giorno fa si è avuta notizia notizia di un’altra pronuncia del tribunale di Roma che aveva visto soccombere la Farnesina in un caso in parte simile a quello di Ashraf e di sua moglie.
Ashraf (il nome è di fantasia) è un cittadino afghano che vive in Italia. È titolare da tempo di uno status giuridico di protezione sussidiaria che gli permetterebbe il ricongiungimento familiare con la moglie rimasta in Afghanistan. La scorsa estate, quando i Talebani hanno ripreso il potere, preoccupato per l’incolumità della donna, Ashraf si è presentato alla prefettura di Roma, dove ha ricevuto regolarmente il nulla osta per il ricongiungimento. La normativa prevede due fasi: la prima si



