Il vaccino russo, lo Sputnik, verrà sperimentato all’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma sulle varianti del Covid-19. Ad annunciarlo, stamattina, il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti: «Tra qualche giorno – ha detto – verrà stipulato un primo accordo con l'istituto Spallanzani per una sperimentazione in forma scientifica con il vaccino Sputnik, in attesa ovviamente dell'autorizzazione formale dell'Ema per quanto riguarda lo studio sulle varianti». Il governatore si trovava insieme all’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, e il direttore generale dell’Asl Roma 1, Angelo Tanese, in visita all’hub vaccinale dell’Auditorium, inaugurato lo scorso 15 febbraio. 

«Presto ci sarà la firma dell’accordo di collaborazione scientifica tra l’Istituto Spallanzani e l’istituto Gamaleya di Mosca per valutare la copertura delle varianti anche del vaccino Sputnik V, il coordinamento per lo Spallanzani sarà affidato alla direzione scientifica», ha confermato D’Amato.

Sulla campagna vaccinale in corso, Zingaretti ha aggiunto: «Siamo pronti a triplicare le vaccinazioni se ci saranno dosi sufficienti. Siamo tornati a pieno regime con segnali straordinariamente positivi sul livello di adesione di AstraZeneca. Il dato più importante nel nostro territorio è aver messo in sicurezza l'80 per cento circa degli over 80. Questo vuol dire che funziona la scelta fatta di mettere in sicurezza soprattutto chi rischiava la vita: i nostri anziani. Presto potremo dire che tutti gli over 80 che avevano prenotato nel Lazio saranno vaccinati».

D’Amato ha poi parlato del pass vaccinale: «Sul certificato vaccinale il Lazio è la prima regione italiana a popolare il fascicolo sanitario elettronico del singolo utente anche con questo certificato che è un certificato di natura sanitaria, dove ci sono i dati anagrafici, la prima e la seconda somministrazione, il tipo di vaccino e il numero del lotto del vaccino. Con una firma autenticata in via digitale del medico. È un attestato di natura sanitaria e siamo la prima regione a farlo perché lo riteniamo un servizio. Poi le modalità e che cosa si vorrà fare di questo certificato a livello europeo e nazionale lo stabiliranno gli organi competenti, ma desidero precisare che da oggi è iniziata la migrazione dall'anagrafe vaccinale regionale al fascicolo del singolo individuo di questi certificati ed è un elemento importante. Ancora una volta il Lazio è primo tra le regioni italiane».

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