«Il comitato di Aifa ha ratificato e l'Agenzia ha poco fa revocato il divieto d'uso per il vaccino di AstraZeneca»: dopo l’ok di ieri da parte dell’Ema alla somministrazione del vaccino anglo-svedese contro il Covid-19, stamattina è arrivato il via libera anche dall’Agenzia italiana del farmaco. A dare l’annuncio, in una conferenza stampa organizzata dal ministero della Salute, il direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini. «I benefici del vaccino AstraZeneca – ha continuato – superano di gran lunga i rischi. Il vaccino è sicuro ed efficace per ogni fascia di età. Non è associato a un aumento di rischio tromboembolico né ci sono problemi relativi ad alcuni lotti».

Magrini ha inoltre precisato che su AstraZeneca «verranno condotti ulteriori studi» e che per quanto riguarda i 25 casi segnalati su 20 milioni di vaccinati, non è dimostrato «nessun nesso causale con il vaccino». Inoltre, il direttore generale dell’Aifa ha annunciato che verrà pubblicato «nei prossimi giorni un documento ufficiale contro ogni uso profilattico di farmaci anticoagulanti. Non c'è motivo di fare trattamenti né preventivi né successivi alla vaccinazione per prevenire degli eventi che sono rarissimi e non ancora correlati al vaccino, in nessuna categoria di pazienti. Non ci saranno avvertenze speciali per gravidanze o allattamento, né per chi assume pillole anticoncezionali o ha fattori genetici che predispongono alla coagulazione del sangue. Chi si deve vaccinare o si è vaccinato deve stare tranquillo. Se emergono problemi bisogna rivolgersi al proprio medico».

Secondo il direttore della prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, «di fronte a un rischio molto raro di eventi avversi, abbiamo un'epidemia che circola in modo rapido, con 250 casi ogni 100mila abitanti circa. Sarebbe stato controproducente mantenere la sospensione della campagna vaccinale. Prima della sospensione, le vaccinazioni stavano procedendo in modo spedito, con circa 200mila somministrazioni al giorno. Ora dovremmo raddoppiare se possibile questo ritmo».

In mattinata, ospite di “Radio anch’io” su Rai Radio 1, aveva parlato anche Patrizia Popoli, residente della Commissione tecnico-scientifica dell’Aifa: «Il discorso che i benefici superano i rischi significa che noi, rispetto ai benefici di questo vaccino, abbiamo delle certezze, mentre non abbiamo ancora una dimostrazione chiara dei rischi legati a questo vaccino. Ad esempio, l'esame che è stato fatto a livello di Ema ha dimostrato che il rischio di trombosi in generale non è aumentato, questo è stato escluso. Sono stati osservati alcuni casi rarissimi, siamo nell'ambito di 1-2 casi per milione di alcune particolari forme di trombosi che non sono ancora state correlate al vaccino. Al momento non si può neanche escludere questa cosa, per cui si è deciso di segnalare questi eventi nel foglietto illustrativo del farmaco per informare. L'Ema ha detto solo questo: il rapporto rischio-beneficio resta favorevole».

Da oggi, dunque, riprendono in tutta Italia le somministrazioni del vaccino AstraZeneca accanto a quelle mai interrotte di Pfizer e Moderna. Ieri sul tema si sono pronunciate sia l’agenzia dei farmaci britannica che quella europea, riaffermando i benefici del vaccino anglo-svedese contro il coronavirus. «Tuttavia – ha precisato ieri l’Ema – il Prac (comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza, ndr) ha anche concluso che, per casi molto rari di eventi tromboembolici gravi con trombocitopenia, un nesso causale con il vaccino non è dimostrato, ma è possibile e merita ulteriori analisi. Inoltre, non vi erano prove di un problema relativo a lotti specifici del vaccino o a particolari siti di produzione».

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