Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto che l’ambasciatore francese in Niger, Sylvain Itté, e alcuni membri diplomatici sono stati «presi in ostaggio» dai golpisti che hanno spodestato a luglio il presidente democraticamente eletto Mohamed Bazoum.

Macron ha inoltre accusato i membri della giunta militare golpista di «impedire le consegne di cibo». «Mangiano con razioni militari», ha detto.

Alla fine del mese di agosto la giunta militare aveva ritirato i documenti diplomatici e i visti all’ambasciatore Itté con una lettera dal ministero degli Esteri nigerino al proprio corrispettivo francese. Nella lettera, inoltre, si segnalava che la polizia aveva avuto l’ordine di espellerlo dal paese insieme agli ambasciatori di Stati Uniti, Germania e Nigeria. I diplomatici avrebbero dovuto lasciare il Niger entro 48 ore. 

La Francia si era opposta. Il ministero degli Esteri aveva detto che i golpisti «non hanno l’autorità per avanzare questa richiesta, l’approvazione dell’ambasciatore proviene solo dalle legittime autorità elette del Niger».

Prima del colpo di stato il Niger era considerato uno degli ultimi stati democratici nella regione del Sahel.

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