Ci sono la grazia concessa a condannati a morte e l’arresto dell’ex presidente filippino Duterte. La liberazione di giovani attivisti e misure più dure contro stupri e violenze. Mentre il mondo è sconvolto da scontri e conflitti, Amnesty International mantiene accesa la luce della speranza. Ecco dodici buone notizie per i diritti umani: una per ogni mese, da gennaio a dicembre
Conflitti armati e guerre non dichiarate. Carestie e insicurezza climatica. Libertà ristrette e giornalisti a rischio. Mentre in vari continenti i diritti umani sono in pericolo, minacciati da governi autoritari e da politiche folli, è importante mantenere accesa la fiammella della speranza. Ce lo ricorda Amnesty International, che ha selezionato le dodici migliori notizie sui diritti umani dell’anno che si sta chiudendo. Una per mese, rese possibili anche da appelli e campagne di Amnesty.
Gennaio: processi iniqui
Stati Uniti d’America: il 20 gennaio il presidente uscente Joe Biden ha concesso la clemenza a Leonard Peltier, malato e ottantenne, dopo quasi 50 anni di carcere inflittigli a seguito di un processo – segnato da varie irregolarità – per l’omicidio di due agenti dell’Fbi. Peltier trascorrerà il resto della pena nella sua abitazione, agli arresti domiciliari.
Febbraio: persone che difendono i diritti umani
Turchia: il 20 febbraio Şebnem Korur Fincancı, una delle massime autorità in materia di medicina legale, è stata assolta dall’accusa di aver «denigrato lo Stato turco», reato punito dall’articolo 301 del codice penale. Era stata arrestata il 26 ottobre 2022 dopo che in un’intervista all’estero aveva sollecitato un’indagine indipendente sul possibile uso, da parte dell’esercito turco, di armi chimiche durante un’offensiva in Iraq.
Marzo: giustizia internazionale
Filippine: l’11 marzo le autorità hanno arrestato l’ex presidente Rodrigo Duterte, ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini contro l’umanità in relazione alla sua politica della «guerra alla droga» che tra il 2016 e il 2022 causò l’uccisione di migliaia di persone, per lo più povere e marginalizzate, da parte delle forze di polizia o di killer a loro legati. Il 12 marzo Duterte è stato trasferito alla Corte.
Aprile: diritti delle persone minorenni
Israele / Territorio palestinese occupato: il 10 aprile il palestinese Ahmad Manasra è tornato in libertà dopo quasi dieci durissimi anni trascorsi in un carcere israeliano, di cui due in isolamento. Arrestato a 13 anni, nel 2016 era stato condannato a 12 anni, poi ridotti a nove e mezzo, per un tentato omicidio nonostante prove che non vi avesse preso parte.
Maggio: pena di morte
Stati Uniti d’America: il 19 maggio 2025 la Corte suprema dell’Utah ha ordinato un nuovo processo per Douglas Stewart, determinando che il processo nel quale, nel 1985, l’imputato venne condannato a morte era stato viziato da «numerose violazioni costituzionali». In assenza di prove materiali e con solo una confessione estorta sotto pressione, esse avevano convinto la giuria a esprimersi per la colpevolezza.
Giugno: violenza contro le donne
Norvegia: il 6 giugno il parlamento ha emendato, con 91 voti a favore e 12 contrari, l’articolo 291 del codice penale sul reato di stupro, integrandolo con un primo paragrafo che afferma che un rapporto sessuale con una persona che né con le parole né con i fatti ha espresso il consenso deve essere punito come stupro con una pena fino a sei anni.
Luglio: giustizia internazionale
Afghanistan: l’8 luglio la Camera preprocessuale della Corte penale internazionale ha emesso mandati di cattura nei confronti di Haibatullah Akhundzada e di Abdul Hakim Haqqani, rispettivamente guida suprema e capo del potere giudiziario dei talebani, per il crimine contro l’umanità di persecuzione di genere.
Agosto: diritti delle popolazioni native
Canada: il 27 agosto la Corte suprema ha confermato la sentenza di una corte inferiore che aveva restituito al popolo Saugeen, una Nazione prima, parte della spiaggia di Sauble. Ben 170 anni prima, la spiaggia era stata erroneamente esclusa dal territorio del gruppo nativo, che vive nell’attuale stato canadese dell’Ontario.
Settembre: persone che difendono i diritti umani
Egitto: il 22 settembre, dopo che lui e la madre avevano messo a rischio la propria vita con lunghi scioperi della fame, Alaa Abd el-Fattah ha ottenuto la grazia presidenziale. Già più volte condannato per reati d’opinione, era stato arrestato nel settembre 2019 e condannato nel dicembre 2021 a cinque anni di carcere. Nonostante la pena fosse terminata nel settembre 2024 (sottraendo alla condanna i due anni trascorsi in detenzione preventiva) da allora era rimasto in prigione.
Ottobre: violenza contro le donne
Francia: il 29 ottobre, dopo il voto favorevole dell’Assemblea nazionale di sei giorni prima, il Senato ha definitivamente approvato un testo di legge che introduce nel codice penale una definizione di stupro basata sul consenso. La Francia è così il sedicesimo stato dell’Unione europea ad avere una legge in materia di stupro conforme alla Convenzione del Consiglio d’Europa per la prevenzione e il contrasto alla violenza contro le donne e alla violenza domestica.
Novembre: diritti sessuali e riproduttivi
Polonia: il 13 novembre la Corte europea dei diritti umani ha stabilito che lo stato polacco ha violato i diritti di una donna incinta che, dopo che era stata diagnosticata una malformazione fetale, era stata costretta a viaggiare all’estero per abortire in quanto le leggi interne lo vietavano.
Dicembre: giustizia internazionale
Germania / Libia: il 1° dicembre il cittadino libico Khaled Mohamed Ali El Hishri, uno dei responsabili della famigerata prigione di Mitiga, è stato consegnato dalle autorità tedesche alla Corte penale internazionale. Era stato arrestato il 16 luglio 2025 in esecuzione di un mandato di arresto emesso dalla prima camera preliminare della Corte il 10 luglio 2025 per crimini di guerra e contro l’umanità.
© Riproduzione riservata


