La Corte Suprema degli Stati Uniti ha ripristinato la pena di morte per Dzhokhar Tsarnaev, l’autore dell’attentato alla maratona di Boston del 2013, in cui persero la vita tre persone, tra cui un bambino di otto anni, e ne rimasero ferite più di 260.

  • Dopo aver riesaminato la decisione di una Corte d'Appello che aveva annullato l’iniziale condanna a morte del 2015, dando ragione agli avvocati di Tsarnaev, secondo cui non erano stati interrogati potenziali giurati e il verdetto era viziato da pregiudizi, la Corte Suprema ha deciso con sei voti contro tre per la pena capitale.
  • Dzhokhar Tsarnaev insieme al fratello Tamerlan, di origini cecene, il 15 aprile 2013 fecero esplodere due bombe fatte in casa vicino al traguardo della maratona. Tamerlan perse poi la vita in un inseguimento della polizia, pochi giorni dopo l’attentato.
  • La colpevolezza di Dzhokhar Tsarnaev non era in discussione, gli erano stati riconosciuti 27 capi d’accusa. Il punto era se sarebbe dovuto essere condannato all’ergastolo o alla pena di morte. La Corte ha deciso alla fine secondo quanto le era stato chiesto dal Dipartimento di Giustizia: annullare la decisione della corte d'appello, anche se il presidente Biden ha interrotto le esecuzioni federali e si è opposto alla pena di morte.

 

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