Il presidente di Baobab Experience, Andrea Costa, è stato assolto insieme a due attivisti dell’associazione con la formula perché il fatto non sussiste. Era stato accusato del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per un fatto risalente all’ottobre 2016, quando insieme ad altri attivisti ha aiutato otto ragazzi sudanesi e un ciadiano a comprare i biglietti del treno per arrivare a Ventimiglia. L’associazione si occupa di offrire assistenza e sostegno ai migranti che si trovano o transitano per la città di Roma.

  • La decisione è stata presa dal giudice dell’udienza preliminare, in un processo svolto con rito abbreviato, su richiesta del pubblico ministero. «Sono stati mesi difficili, continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto: aiutare chi ha bisogno, aiutare chi è lasciato indietro indipendentemente dal paese in cui proviene. Siamo soddisfatti e contenti», ha detto Costa dopo la decisione del gup, continuando: «Oggi mettiamo nero su bianco che la solidarietà non è un reato, ma restano tante ingiustizie tante cose che non vanno, che vanno corrette per quanto riguarda la legislazione sull’immigrazione, quella sulla solidarietà ai migranti».
  • «Siamo felici ma siamo arrabbiati. Nessuno riparerà il danno ricevuto, ma abbiamo tutta l’energia per gridare ancora più forte che la solidarietà non è reato!». L’associazione ha commentato così l’assoluzione di Costa. «Non esiste il reato di solidarietà. L’ennesima criminalizzazione si conclude con l’ennesima assoluzione», ha scritto l’ong Sea Watch in un comunicato.
  • Costa rischiava una pena dai 6 ai 18 anni di reclusione, perché nel nostro ordinamento «non è stata introdotta alcuna differenza tra trafficanti di esseri umani e solidali: viene il dubbio che il fine non sia quello di combattere la criminalità organizzata, l’abuso, il raggiro e la tratta di esseri umani», aveva scritto Baobab nel comunicato.

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