- È una difesa, ma anche un testamento, la lettera di papa Benedetto XVI pubblicata a tre settimane dalla divulgazione del dossier accusatorio relativo agli abusi pedofili nell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga.
- Malgrado l’ammissione di una svista nella deposizione su una riunione avvenuta nel 1980 a proposito di un prete pedofilo, i quattro difensori canonici di Ratzinger smontano le accuse mossegli dal pool di legali che ha redatto il rapporto sugli abusi.
- Durante il suo pontificato, Benedetto XVI si è sempre messo in ascolto delle vittime, come dimostra il forte messaggio inviato nel 2010 ai cattolici d’Iralnda, tramortiti dalla rivelazione pubblica dei primi abusi.
Tre giorni bastano a mostrare le due facce della chiesa cattolica, quella celebrata negli studi televisivi e l’altra a cui tocca fare pubblica ammenda per evitare controversi processi mediatici. Così, mentre si spegne l’entusiasmo per la prima intervista a papa Francesco negli studi Rai di Che tempo che fa, si accendono i riflettori sulle ultime parole di Benedetto XVI che, malgrado la scelta di una vita contemplativa nel monastero vaticano Mater Ecclesiae, a 94 anni deve difendersi dalle acc



