- A pochi giorni dalla pubblicazione del rapporto sugli abusi nell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga dal 1945 al 2019, il papa emerito Benedetto XVI smentisce se stesso, che aveva negato di essere a conoscenza di un prete pedofilo.
- Nel rapporto, però, sono cinque i casi in cui Ratzinger, allora arcivescovo di Monaco e Frisinga, non avrebbe agito in modo appropriato. Ma i legali accusano tutta la curia, compresi i vicari.
- Anche il cardinale Marx non avrebbe agito in modo consono in almeno tre casi. Per i relatori del rapporto, il celibato sacerdotale amplifica l’immaturità sessuale dei preti.
A pochi giorni dalla pubblicazione del rapporto sugli abusi nell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga dal 1945 al 2019, il documento più vicino all’accountability voluta da papa Francesco per contrastare la pedofilia nella chiesa cattolica fa già discutere. Il primo a rispondere è il papa emerito Benedetto XVI, che ritratta su un colloquio con un prete pedofilo, inizialmente negato, ma in realtà avvenuto, come prova il rapporto. Dove termina la rendicontazione e iniziano le responsabilità del cle



