Presto il bonus psicologo diventerà legge. Approvato come emendamento al decreto legge Milleproroghe, permetterà alle persone con Isee fino a 50mila euro di usufruire, per il 2022, di un contributo massimo di 600 euro a sostegno delle spese per la psicoterapia. 

«Tenuto conto - recita il testo dell'emendamento - dell’aumento delle condizioni di depressione, ansia, stress e fragilità psicologica, a causa dell'emergenza pandemica e della conseguente crisi socio-economica», regioni e province autonome erogheranno 10 milioni di euro, fino all'esaurimento delle risorse, come «contributo per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia fruibili presso specialisti privati regolarmente iscritti all'albo degli psicoterapeuti».

IN COSA CONSISTE

I fondi complessivi, messi a disposizione per il bonus psicologo, nell’arco del 2022, ammontano a 20 milioni di eruo: 10 milioni andranno alle persone cui sarà riconosciuto il bonus, secondo modalità che dovranno essere precisate nei prossimi giorni; gli altri 10 serviranno per finanziare il reclutamento di nuovi professionisti sanitari e assistenti sociali. 

Per l’assegnazione del bonus si terrà conto dell’Isee che non dovrà superare il tetto massimo di 50mila euro. Gli ulteriori dettagli saranno decisi da un successivo decreto: questioni come la presentazione della domanda per accedere al contributo, l’entità del contributo e i requisiti reddituali per ottenerlo dovranno essere regolati dal ministro della Salute di concerto con il ministro dell'Economia e delle Finanze, attraverso un ulteriore decreto. 

L’APPROVAZIONE

Dal punto di vista formale, il bonus psicologo è un emendamento apportato al cosiddetto decreto legge Milleproproghe che era stato approvato dal Consiglio dei ministri il 23 dicembre scorso. 
In questi giorni, il testo del Milleproroghe ha affrontato l’esame delle commissioni riunite alla Camera: hanno votato gli articoli e introdotto emendamenti al testo originario di dicembre, tra cui il bonus psicologo. Il passo successivo è conversione in legge da parte del parlamento, che avviene entro i sessanta giorni dall’entrata in vigore del decreto legge (in questo caso, il Milleproroghe è entrato in vigore il 31 dicembre), pena la sua decadenza.

LA BATTAGLIA PER IL BONUS

Prima di arrivare all’approvazione, il bonus psicologo è stato oggetto di una battaglia politica durata oltre due mesi. Già a dicembre, infatti, si era cercato di introdurre una misura analoga nella legge di Bilancio, al fine di favorire l’accesso ai servizi psicoterapici alle persone meno abbienti. Si trattava del bonus salute mentale. La proposta era stata presentata per essere introdotta nella legge di Bilancio dalla vice presidente del gruppo Pd, Caterina Biti, ma era sostenuta pubblicamente dagli altri principali partiti presenti in parlamento: Movimento 5 stelle, Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Italia viva e Liberi e uguali. Alla fine però non era stata inserita nella legge di Bilancio.

Chiedeva lo stanziamento di 50 milioni di euro, da ripartire in due forme di supporto economico ai servizi psicoterapici: 15 milioni come bonus avviamento e 35 come bonus sostegno. Il primo sarebbe consistito in 150 euro per persone maggiorenni, senza limiti di reddito, con diagnosi di disturbo mentale ma che non avessero avuto accesso ad altre agevolazioni in materia di salute mentale; il secondo, invece, sarebbe dovuto essere vincolato all’Isee, comprendendo contributi variabili a seconda della fascia economica di appartenenza, fino a un tetto massimo di Isee pari a 90mila euro. Nello specifico, per Isee fino a 15mila euro, il bonus arrivava fino a 1.600 euro; con Isee compreso tra 15mila e 50mila euro, si prevedevano bonus per 800 euro; infine con Isee compresi tra 50mila e 90mila euro, il bonus scendeva a 400 euro.

LA PETIZIONE SU CHANGE.ORG

La proposta non era passata. Ma la battaglia è stata portata avanti da parte del Pd, e si è arrivati all’emendamento del bonus psicologo, proposto dal dem Filippo Sensi alla Camera. Parallelamente su Change.org, la piattaforma on line di raccolta firme, il giornalista del Tg1, Francesco Maesano, aveva lanciato una raccolta firme a sostegno del bonus salute mentale /psicologo per chiedere al governo di sostenere chi fa ricorso alla psicoterapia. 

«Nel paniere Istat, – scriveva in un tweet, lanciando l’iniziativa – cioè nell'elenco dei beni presi in considerazione per calcolare il costo della vita nel nostro paese, è entrata la psicoterapia individuale. Una ragione in più per chiedere al governo di sostenerla e sostenere chi vi fa ricorso. La petizione, lanciata il 2 febbraio, ha raccolto 100mila firme in meno di tre giorni, al momento ha superato le 317 mila, puntando a 500mila sottoscrizioni».

I DATI SU ANSIA e DEPRESSIONE

Per quanto riguarda l’impatto della pandemia sui disturbi psicologici come ansia e depressione, da uno studio pubblicato sulla rivista settimanale scientifica Lancet lo scorso ottobre, è emerso che le due patologie sono cresciute rispettivamente del 28 e del 26 per cento, colpendo in particolare donne e giovani. L’analisi condotta da ricercatori australiani dell’Università del Queensland ha riguardato 204 paesi e territori in tutto il mondo, registrando, in termini assoluti, 76 milioni di casi in più di ansia e 53 milioni in più di casi di depressione.

L’Istituto Piepoli, citato anche dalla petizione su Change.org, ha rivelato che nel 2021, il 27,5 per cento dei pazienti che avevano intenzione di iniziare un percorso di salute mentale non ha potuto farlo per ragioni economiche, mentre il 21 per cento è stato costretto a interromperlo.

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