La Bosch di Bari ha esuberi di oltre 700 lavoratori su un organico di 1.700, e nei prossimi anni sarà probabilmente a rischio l’intero stabilimento.

  • A dare l’annuncio è stata la stessa azienda, nel corso di un incontro in videoconferenza con la regione Puglia, volto a fare il punto della situazione, sull’applicazione di un accordo siglato nel 2017 e giunto in scadenza.
  • Il sito di Bari ospita 9 tipologie di produzioni, l’85 per cento delle quali è leato alle motorizzazioni diesel e benzina che termineranno entro il 2035. L’azienda ha espresso la necessità di intervenire sui costi fissi e del lavoro per salvare lo stabilimento.
  •  I sindacati Fiom e Cgil hanno riferito, in un comunicato, che l’azienda ha presentato «un piano di richieste da condividere con le organizzazioni sindacali, ma non un piano industriale che si assuma la responsabilità di ridefinire la missione industriale dello stabilimento garantendo la piena occupazione».  Ma «un nuovo piano di relazioni industriali – hanno osservato – permetterà di poter discutere di tutti gli strumenti utili ad accompagnare la fase di transizione».

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