Tra le aziende europee danneggiate, che l’Ue menziona ci sono Conversant, Ericsson, Interdigital e Sharp. Si tratta dell'undicesimo caso in cui l'Ue si appella al Wto contro la Cina
L’Unione europea ha avviato un'azione nei confronti della Cina presso l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), per le restrizioni imposte alle imprese europee che si rivolgono a un tribunale straniero - non cinese - per proteggere e utilizzare i loro brevetti.
- La Cina impone pesanti restrizioni alle imprese europee che godono di diritti su tecnologie chiave (come il 3G, il 4G e il 5G), spiega la Commissione europea in una nota, poiché «limita le possibilità che queste imprese hanno di proteggere tali diritti da un uso illegale o non adeguatamente compensato dei loro brevetti, ad esempio da parte dei fabbricanti cinesi di telefoni cellulari».
- I titolari di brevetti che si rivolgono a un tribunale al di fuori della Cina, si ritrovano a dove affrontare multe significative in Cina. Una forma di pressione per indurli ad accontentarsi di diritti di licenza inferiori a quelli di mercato.
- «Questa politica cinese – scrive la Commissione europea in una nota – è estremamente dannosa per l'innovazione e la crescita in Europa, privando di fatto le aziende tecnologiche europee della possibilità di esercitare e far valere i diritti che conferiscono loro un vantaggio tecnologico».
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