Il 12 giugno del 2021, mentre giocava Danimarca-Finlandia a Copenaghen, il cuore del numero 10 si fermò. Tutti ricordano le immagini dei compagni che fecero da scudo visivo ai soccorsi, per evitare la pornografia del dolore. Quell’Europeo ha segnato una svolta nella carriera e nella vita. Nel petto di Eriksen c’è un ICD, un defibrillatore sottocutaneo che gli consente una vita normale. Ma per la legge italiana non può giocare in un nostro club
Il cuore, nella poesia dei cantori del pallone, evoca sentimenti e suggestioni da iperuranio. Ha pure un simbolo universale, non c’è neanche bisogno di descriverlo, e si mettano l’anima in pace i fuoriclasse del design: il miglior logo possibile ce l’ha già, il cuore. Hai voglia allora a parlare di organi, funzioni, cose così, è un brivido prosaico. Eppure, tutto parte da lì, non dal mondo delle idee, ma da un ciclo: diastole, sistole, diastole, sistole. Un giorno, il 12 giugno 2021, nel cuore d


