Aprendo i lavori del Consiglio episcopale permanente, il presidente della Cei ha tracciato un quadro sociale impietoso del paese: l’ascensore sociale è fermo, c’è troppo sfruttamento e sono troppi i contratti precari. Si cronicizza la povertà
«Consentire a tutti pari opportunità significa anche operare per eliminare la disuguaglianza di genere: non è ammissibile che le donne mediamente guadagnino meno degli uomini per le medesime mansioni. In generale, esiste nel nostro paese un problema di riconoscimento della dignità delle persone e del loro lavoro, mal retribuito a causa di contratti precari e di lavoratori sfruttati». È questo uno dei passaggi salienti della relazione introduttiva con la quale il cardinale Matteo Zuppi ha aperto



