«Alessandro Giuli, in veste di ministro della cultura, avrebbe stanziato 21mila euro di soldi pubblici per la pubblicazione e la distribuzione di un libro dell'autore Alessandro Giuli. Cioè di se stesso. Da quando la cultura ha la sventura di essere amministrata dal governo Meloni abbiamo spesso rivolto l'accusa di amichettismo, familismo e poltronismo a questo governo, ma qui saremmo ad un livello ancora superiore, ben oltre l'infosfera. Saremmo all'autoreferenzialismo smaccato pagato con i soldi pubblici». 

Sono le parole degli esponenti del Movimento Cinque Stelle Luca Pirondini e Antonio Caso che, con una nota, dopo la notizia sugli affari editoriali del numero uno al Collegio Romano, hanno annunciato una interrogazione parlamentare per fare luce su tutta la vicenda. 

«L’operazione di autofinanziamento ministeriale – si legge ancora nella nota dei pentastellati – è degna di una repubblica delle banane. Un insulto all'intelligenza, alla cultura e alla decenza istituzionale». 

Pirondini e Caso, inoltre, hanno aggiunto:  «Giuli dovrà rispondere. Si difenderà in qualità di ministro o di autore del libro? Poco importa, quello che emergerebbe è solo il livello miserabile a cui le istituzioni sono esposte ogni giorno con questo governo, soprattutto quando si parla di cultura».

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