«Non sarebbero state arrestate (sei persone, ndr) se fosse già entrata in vigore la riforma della Giustizia». Dal forum Teha di Cernobbio il guardasigilli Carlo Nordio commenta l’inchiesta milanese sulla gestione dell’urbanistica e lancia una stoccata ai magistrati. Più in particolare, i sei indagati del procedimento “Grattacieli puliti” nelle scorse settimane sono stati scarcerati dal tribunale del Riesame. 

«Avere delle persone che sono state arrestate e poi dopo dieci giorni vengono liberate non è che suoni bene per l'immagine della giustizia», ha continuato il ministro, che ha poi spiegato perché, secondo lui, con la sua riforma «tutto questo non sarebbe avvenuto». 

«Le persone arrestate a Milano durante l'ultima indagine, sono state arrestate per ordine del Gip su richiesta del pm, e poi liberate dal Tribunale della libertà, non sarebbero state arrestate – ha spiegato – se fosse stata in vigore la mia riforma perché la custodia cautelare sarebbe stata emessa dal Tribunale collegiale».

Parole, quelle del capo del dicastero di via Arenula, pronunciate tra l’altro all’indomani del partecipato corteo di ieri a Milano, quando oltre 50mila persone sono scese in piazza contro lo sfratto dello storico Leoncavallo e contro l’amministrazione del sindaco Beppe Sala, indagato nella maxi inchiesta. 

Tornando alla riforma della giustizia, e nella specie alla separazione delle carriere, Nordio, inoltre, ha detto di capire «il dissenso che ha la magistratura» ma che si augura «che non diventi un conflitto politico». 

«Spero – ha concluso il guardasigilli – che il referendum sulla separazione delle carriere non si traduca in un Meloni sì o Meloni no». 

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