Carcere, inferno quotidiano

Vivere in cella senza coltello e forchetta

  • Nelle carceri italiane una cella è grande generalmente in una decina di metri quadrati. La cucina non c’è, eppure la grande maggioranza dei detenuti italiani cucina e mangia in cella – colazione, pranzo e cena – per anni, decenni e talvolta per tutta la vita. 
  • Nel microcosmo della cella si creano codici e abitudini, ognuno fa qual che gli riesce meglio e contribuisce come può, si suddividono i ruoli e si determina una routine familiare. Il momento del pasto è uno dei pochi in cui i detenuti possono fingere una certa normalità e calore casalinghi.
  • Una volta pronti gli ingredienti, sull’unico tavolino a disposizione – che è scrivania, comodino e tavolo da pranzo insieme – si inizia a preparare il pasto. I coltelli non ci sono, o meglio, sono di plastica, così come le forchette, i cucchiai e i piatti.

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