Il leghista Claudio Durigon deve molto al sindacato Ugl. Non solo perché l’ha lanciato nell’agone politico. Ma anche perché gli ha pagato l’affitto di una casa di lusso per cinque anni, dal 2017 al 2022. L’appartamento era di proprietà della fondazione Enpaia, l’ente di previdenza per gli impiegati in Agricoltura guidato da Giorgio Piazza, che ha poi deciso di inserire l’immobile in un piano di dismissione offrendo un super sconto e la prelazione a chi era già inquilino da almeno 36 mesi. Una vero colpo di fortuna per Durigon, diventato proprietario del medesimo. Quando si dice trovarsi nel posto giusto al momento giusto.

Solo che il conduttore del contratto di affitto con Enpaia, come emerge dagli atti ottenuti da Domani, non è Durigon, ma la confederazione sindacale di destra. Che nel 2022 ha indicato il politico della Lega, fedelissimo di Matteo Salvini, quale utilizzatore effettivo della casa. Nulla di strano pagare per il proprio vicesegretario, quantomeno anomalo è certamente continuare a farlo quando il dirigente ha lasciato l’Ugl per scalare le vette della politica nazionale.

Il sindacato ha proseguito nel versamento delle mensilità anche quando Durigon è stato eletto in parlamento con la Lega e ha avuto incarichi di governo rilevanti con deleghe dirette su enti previdenziali e sindacati: è stato infatti sottosegretario al Lavoro una prima volta nel 2018, con l’esecutivo Conte I, e poi all’Economia con Mario Draghi. Per tornare al Lavoro con Meloni.

Ora sappiamo che Durigon ha comprato la casa ottenendo un mega sconto del 30 per cento rispetto ai prezzi di mercato. Da un ente che è vigilato dal ministero di cui lui è stato sottosegretario. Non è una questione secondaria il chi pagasse l’affitto. Perché è la presenza in quella casa da più di 36 mesi che ha garantito al sottosegretario al Lavoro di comprare l’abitazione a un prezzo stracciato dalla fondazione Enpaia.

Sappiamo che la locazione era intestata al sindacato Ugl, dal 2017 fino al 23 giugno 2022, giorno in cui Duirigon ha firmato per l’acquisto dell’appartamento. Il direttore generale di Enpaia, Roberto Diacetti, dice a Domani: «Da verifiche interne effettuate ci risulta che a pagare l’affitto della casa abitata da Durigon è stato sempre l’Ugl. A noi non risultano volture, anche perché il subaffitto sarebbe illegale. Magari l’Ugl recuperava tutto o parte del pagamento. Ma per noi esisteva solo Ugl».

Che casa

Possibile che Ugl abbia continuato a pagare l’affitto a Durigon anche dopo la sua elezioni con la Lega e con l’incarico da sottosegretario? Di certo nel rogito è indicato il contratto tra Ugl ed Enpaia in cui Durigon è indicato in qualità di utilizzatore, ma non c’è alcun riferimento ad accordi tra il sindacato e il politico in cui il secondo si impegnava a restituire le somme. Un mistero che le poche risposte ottenute da Ugl fino a questo momento non aiutano a risolvere.

L’operazione immobiliare condotta da Durigon nasconde diversi conflitti di interesse, come raccontato nella prima puntata dell’inchiesta pubblicata ieri. Ma è la locazione lo snodo cruciale in questa storia, perché è la condicio sine qua non per ottenere il super sconto e il diritto di prelazione nel futuro acquisto proposto da Enpaia con i suoi piani di dismissione del patrimonio immobiliare.

Il sottosegretario al Lavoro ha, infatti, comprato a un prezzo bassissimo un appartamento di pregio assoluto all’interno di un complesso residenziale di proprietà dell’Enpaia. La casa si trova in una zona di Roma tra le più care ed esclusive, in viale Cortina d’Ampezzo, quadrante nord della capitale nel quartiere della Camilluccia.

Durigon e la compagna Alessia Botta hanno pagato appena 469mila euro un immobile di otto vani, 170 metri quadri catastali complessivi, con terrazzo angolare e balcone. Lei si è intestata nove decimi della proprietà, lui un decimo. Anche considerando il sottosegretario legittimo inquilino, Enpaia permette l’acquisto – se non al conduttore – solo ai familiari e ai coniugi. Come ha fatto Botta, di cui Durigon risulta «procuratore speciale», a entrare nell’affare se non è sposata? Semplice: sei mesi prima dell’acquisto della coppia, il 20 gennaio 2021, Enpaia ha deliberato nuove linee guida, che hanno permesso anche a semplici conviventi di comprare. «Per non creare discriminazioni», dice Enpaia a Domani.

L’ennesimo colpo di fortuna. Nel prezzo è compreso anche un box auto, che a prezzi attuali di mercato vale, da solo, oltre 50mila euro. La coppia ha pagato Enpaia versando 9 assegni circolari ottenuti con un mutuo da 450mila euro acceso presso la Banca del Frusinate. «Il prezzo di vendita» si legge nell’atto del notaio Giovanni Floridi «è stato determinato con le riduzioni di sconto previste nelle linee guida rispetto al valore determinato» dalle stime della società Arc Re, ingaggiata per la valutazione del patrimonio messo in vendita da Enpaia.

Paga l’Ugl

Nell’atto notarile della compravendita della casa del sottosegretario è citato espressamente: «La fondazione Enpaia aveva concesso in locazione alla unione sindacale Ugl gli immobili oggetto del presente atto, in virtù di contratto di locazione, attualmente in essere, registrato presso l’agenzia delle Entrate di Roma 6 Eur Torrino in data 6 novembre 2017».

La frase da sottolineare è «ancora in essere», ed evidenzia come allo stato della firma del rogito Ugl fosse ancora titolare dell’affitto. E dunque, stando all’atto ufficiale e pubblico e a quanto ci ha detto il dg di Enpaia, è il sindacato l’unico soggetto giuridico obbligato a versare le mensilità. Da Ugl, invece, spiegano che «allorché nel 2018 è stato eletto alla carica parlamentare, l’onere della locazione è correttamente traslato in capo allo stesso Durigon».

Ma se così fosse per quale motivo il contratto di affitto è rimasto intestato all’Ugl? In che modo Durigon ha rimborsato il suo ex sindacato? Con un bonifico? In contanti? È stata firmata una scrittura privata tra il politico e Ugl, di cui però non c’è traccia nel rogito? A queste successive domande il sindacato non ha risposto. «Abbiamo girato la richiesta al segretario generale, se risponde in tempo inoltro la sua spiegazione. Altrimenti resta valida la prima risposta mandata». Ma se il sottosegretario Durigon pagava davvero lui l’affitto, come mai non è stata fatta una “voltura” del contratto a suo nome? Durigon avrebbe potuto chiarire ogni dubbio, ma non ha ancora risposto alle domande inviategli.

C’è da dire che la scelta di affittare l’appartamento di viale Cortina d’Ampezzo nel 2017 è stata un’operazione azzeccatissima. Non sappiamo se Ugl o Durigon (e lo scomparso Franco Frattini, che è entrato nello stesso condominio quasi in contemporanea con il leghista) sapessero in anticipo della futura dismissione oppure hanno fortuna. Di certo il sindacato Ugl e l’inquilino Durigon sono entrati nella casa appena in tempo per conquistarsi il diritto di acquistare l’abbuono massimo.

Conflitti di interesse

Oltreché per lo sconto e per il giallo dell’affitto che ha garantito a Durigon di chiudere l’ottimo affare immobiliare, il caso dell’abitazione del sottosegretario pone anche una questione di opportunità e conflitti di interesse

Il fedelissimo di Salvini è stato spesso ospite alle relazioni annuale della fondazione presieduta da Piazza. E inoltre nel board dell’ente, per statuto, è presente un rappresentante del ministero del Lavoro, che ha il compito di vigilare sulla fondazione. Ministero che Durigon conosce benissimo: ha ricoperto il ruolo di sottosegretario due volte, nel 2018 con il Conte I e ora con Meloni premier. Ancora più curioso è che la delega al controllo degli enti previdenziali sia sempre stata affidata proprio a Durigon, sia nel 2018 sia nel governo attuale, come emerge del dispositivo di nomina a sottosegretario.

Potenziali conflitti di interesse riguardano anche un legame molto stretto che Durigon ha con Federico Freni, avvocato, suo delfino, eletto con la Lega e sottosegretario all’Economia. Per volere di Durigon, Freni ha preso il suo posto nel governo Draghi sempre come sottosegretario all’Economia quando il ras leghista si è dovuto dimettere per via della figuraccia sul parco di Latina da intitolare al fratello di Benito Mussolini. Freni oltre a essere un fedele durigoniano è stato presidente dal 2020 al 2021 del fondo di investimento 4AIM, il cui socio più importante è Enpaia, l’ente cioè che ha garantito a Durigon di comprare casa nell’esclusivo quartiere della capitale a un prezzo irrisorio rispetto al valore di mercato.

Freni peraltro se n’è intende di faccende immobiliari. Era finito nella bufera per un rogito che ricorda un po’ questo di Durigon. Aveva comprato una casa ai Parioli da un altro ente previdenziale, l’Inpgi, anche questo azionista di 4AIM con il 14 per cento e con cui Freni collaborava come consulente. Pure per Freni sconto assicurato, non del 30 per cento come per il suo mentore, ma del 25 per cento.

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