Lo chiamano «la cocaina dei poveri», «droga dei kamikaze» o «droga della jihad». Il captagon è un mix di anfetamine e altre sostanze stimolanti, tra cui la caffeina. Il risultato di questo cocktail di sostanze è l’abbassamento del senso di stanchezza, un senso di vigilanza quasi paranoico, l’alterazione della capacità di giudizio e la perdita di qualsiasi inibizione. Con l’assunzione possono inoltre alterarsi tutti i bisogni fisiologici, è possibile non riuscire a mangiare e dormire. Può essere assunta in forma solida oppure essere iniettata.

Secondo l’emittente israeliana Channel 12, Hamas avrebbe fatto uso del captagon durante l’attacco a Israele di sabato 7 ottobre. Ne sarebbero infatti state rilevate tracce tra i membri fatti prigionieri e alcune pillole nelle tasche di quelli trovati morti dopo lo scontro o sparse sul terreno. 

Il Captagon, diffuso dal 1961, era il marchio di un medicinale psicoattivo prodotto dall’azienda tedesca Degussa Pharma Gruppe ed era stato prescritto per circa 25 anni principalmente come rimedio al disturbo da deficit dell’attenzione, alla narcolessia o come antidepressivo. Negli anni ‘80 in Arabia Saudita e in alcuni stati del golfo Persico iniziarono a prenderlo a scopo ricreativo e come fonte di energia. Ma quando si scoprì che creava dipendenza fu bandito a livello internazionale verso la fine degli anni ‘80. A quel punto sono iniziate la produzione e la diffusione illegale.

L’uso del Captagon in passato

Non è una droga molto utilizzata in occidente anche se nel 2020 le autorità italiane hanno trovato 84 milioni di pillole nascoste in rotoli di carta e ingranaggi. Rimane però molto più diffusa in medio oriente. Si era ipotizzato che fosse stata utilizzata dagli attentatori del Bataclan e nell’attacco terroristico compiuto da Seifeddine Rezgui, a Sousse, in Tunisia nel 2015. In realtà queste ipotesi erano state poi smentite. In particolare, le autopsie svolte sugli attentatori del Bataclan avevano dimostrato che nessuno di loro era sotto l’effetto di droghe o alcol in quel momento. Però è noto che sia stata assunta da alcuni miliziani dell’Isis in Siria, Iraq e Libia.

Il New York Times nel 2021 ha scoperto in un’inchiesta che la Siria è uno dei paesi in cui il commercio di captagon è più fiorente, e che tra i protagonisti dell’industria di questa droga ci sono «uomini d’affari con stretti legami con il governo» e «il gruppo militante libanese Hezbollah». Quando è scoppiata la guerra in Siria, il traffico di captagon è aumentato perché le pastiglie venivano vendute ai combattenti.

Il captagon di oggi non è identico a quello che si utilizzava negli anni ‘80. E, come riporta il Nyt, esiste una versione economica di questa droga, molto accessibile: un dollaro a pillola in Siria. C’è poi una versione di una qualità superiore, a partire da 14 dollari a pillola in Arabia Saudita.

La redazione di Domani aveva svolto un’inchiesta sul captagon lo scorso anno. L’articolo, scritto in collaborazione con la testata francese Mediapart, è firmato da Sara Creta, Tomas Statius e Giovanni Tizian.

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