Il ministro della Salute, Roberto Speranza, si è detto d'accordo sul concedere lo scudo penale al tutto il personale sanitario impegnato nella somministrazione dei vaccini. «Una richiesta giusta, legittima, comprensibile che dobbiamo provare ad assumere nel più breve tempo possibile, penso che il governo debba lavorare nelle prossime ore per dare una risposta positiva», ha dichiarato intervenendo al talk sanità del Corriere della Sera.

A seguito del blocco nei confronti di AstraZeneca, per cui sono in corso accertamenti e indagini sulla possibilità che possa esserci un nesso tra il vaccino e le morti registrate, i medici hanno chiesto lo scudo penale. Emulando i bancari, quando si è trattato di decidere sui prestiti contro il Covid-19 per le imprese in crisi, oppure i presidi, quando è arrivato il momento di riaprire le scuole.  

Dopo la morte dell'agente siciliano, a distanza di 12 giorni dalla somministrazione di AstraZeneca, per una tromboembolia, è stata aperta un'inchiesta dalla procura di Siracusa. Nel registro degli indagati sono finiti, oltre all'amministratore delegato in Italia della casa farmaceutica svedese, sia il medico e l'infermiere della Marina, che hanno somministrato la dose, sia l'operatore del 118. 

Non essendo purtroppo un caso isolato, i medici hanno chiesto di ricorrere allo scudo penale, per non correre altri rischi a un anno dall'inizio della pandemia, in cui hanno già assistito alla morte di centinaia di colleghi, schierati in corsia contro il Covid-19. Molte volte, anche senza le tutele necessarie, ed è per questo che ora corrono ai ripari. 

Cos’è lo scudo penale

La legge stabilisce che «non possono dare luogo a responsabilità penale o amministrativa del commissario straordinario, dell’affittuario o acquirente e dei soggetti da questi funzionalmente delegati, in quanto costituiscono adempimento delle migliori regole preventive in materia ambientale, di tutela della salute e dell’incolumità pubblica e di sicurezza sul lavoro».  

La norma è stata modificata due volte, in occasione della questione Ilva, per la quale era stato richiesto lo scudo anche da ArcelorMittal. 

In merito alla questione sui vaccini, Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, chiede un provvedimento d’urgenza, perché l'iscrizione nel registro degli imputati degli operatori del personale sanitario potrebbero rallentare ulteriormente la campagna. «Chiediamo al governo Draghi e a tutte le forze politiche di mettere in campo norme che, esimendo i medici dalla responsabilità penale di carattere colposo, tutelino sia i professionisti sia i pazienti. Ci associamo pertanto all’appello già lanciato dai colleghi di Anaao-Assomed e Fimmg e chiediamo, sulla materia, un decreto legge ad hoc, senza sconvolgere i nostri principi democratici, per questa fase emergenziale e cruciale per il Paese», ha dichiarato il presidente in un appello rivolto direttamente al premier.

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