Dopo oltre un anno, la Cina ha registrato le prime due vittime di Covid-19. Era dal 26 gennaio 2021 che non si verificavano decessi legati al coronavirus.

  • A riferirlo, la Commissione sanitaria nazionale. Entrambi i decessi sono avvenuti nella provincia nord-orientale di Jilin, particolarmente colpita nelle ultime settimane da casi di contagio.
  • Lo scorso 11 marzo, nella metropoli di Changchun, capitale della provincia, è tornato il lockdown, che è stato disposto anche in diverse altre città del paese. L’ultimo bollettino Covid cinese di ieri, 18 marzo, riporta 2.186 nuovi casi, con una media settimanale di 1.885 contagiati. Martedì 15 marzo, si era registrato un picco oltre 5mila nuovi casi, tra sintomatici e asintomatici, il 90 per cento dei quali proprio nella provincia di Jilin, si tratta dei numeri più elevati, dopo i picchi di inizio pandemia.
  • Nonostante i numeri possano apparire contenuti, il dato è da leggere alla luce della strategia “zero Covid” perseguita dalla Cina fin dall’esplosione del coronavirus, che cerca di spegnere i focolai di Covid sul nascere, con l’indizione di lockdown immediati e screening di massa. Ma la variante attualmente diffusa, l’Omicron Ba.2 presenta un livello di trasmissibilità molto più alto rispetto a quelle precedenti. 

 

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