- Il 21 febbraio 2020 in Italia scoprivamo il primo malato di Covid-19: era l’inizio dell’incubo. In questi due anni abbiamo commesso molti errori, e sarebbe meglio non ripeterli mai più.
- L’Italia è stato uno fra i paesi peggiori al mondo nell’affrontare la pandemia. Lo spiega bene la storia di Mattia Maestri, il primo positivo al coronavirus nel nostro paese.
- Quando si affronta una pandemia bisogna agire in anticipo e non in ritardo come abbiamo fatto all’inizio della pandemia. E bisogna fare maggiori investimenti nella sanità, nella tecnologia e nella ricerca. Altrimenti l’unica soluzione resta il lockdown.
Il 21 febbraio 2020 in Italia scoprivamo il primo malato di Covid-19: era l’inizio dell’incubo. Che cosa abbiamo capito in questi due anni? Abbiamo commesso molti errori, e sarebbe meglio non ripeterli mai più. A fine dicembre 2019, l’Organizzazione mondiale della sanità avvisa che a Wuhan, in Cina, è scoppiata un’epidemia provocata da un nuovo coronavirus che causa una polmonite mortale, e il contagio potrebbe diffondersi ovunque. Tutti gli stati del mondo si mettono in allerta. Il primo cas



