Il Consiglio dei ministri ha varato il nuovo decreto sulle quarantene e sull’estensione del Green pass rafforzato, quest’ultima  a partire dal 10 gennaio.

Le quarantene

Per quanto riguarda le quarantene, entreranno in vigore appena il decreto sarà in Gazzetta ufficiale. Tre le nuove categorie:

  • i non vaccinati, per i quali continueranno a vigere le attuali regole (quarantena di 10 giorni);
  • persone in possesso del Green Pass rafforzato da oltre 120 giorni, per le quali la quarantena si ridurrà a 5 giorni e alle quali, al termine di questo periodo, sarà richiesto un tampone con esito negativo.
  • persone con dose booster o con Green Pass rafforzato da meno di 120 giorni, per le quali non sarà più prevista la quarantena ma una forma di autosorveglianza (no sintomi) e, al quinto giorno dal contatto con il caso positivo Covid-19, l’effettuazione di un tampone con esito negativo.

La decorrenza delle nuove norme, per ragioni organizzative e logistiche, sarà definita in accordo con il commissario all’emergenza Paolo Figliuolo e dovrebbe coincidere con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Lo scontro sul Green pass

La scelta sull’estensione del Green pass rafforzato non è stata facile. Il consiglio dei ministri sulla pandemia è slittato dalle 18:30 alle 19:30 e poi è cominciato alle 20 per concludersi un’ora e mezza dopo.

Il Cdm ha deciso che riguarderà:

  • alberghi e strutture ricettive;
  • feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose;
  • sagre e fiere
  • centri congressi
  • servizi di ristorazione all’aperto
  • impianti di risalita con finalità turistico-commerciale anche se ubicati in comprensori sciistici
  • piscine, centri natatori, sport di squadra e centri benessere anche all’aperto
  • centri culturali, centro sociali e ricreativi per le attività all’aperto

Inoltre il Green Pass Rafforzato è necessario per l’accesso e l’utilizzo dei mezzi di trasporto compreso il trasporto pubblico locale o regionale.

Il decreto prevede che le capienze saranno consentite al massimo al 50 per cento per gli impianti all’aperto e al 35 per cento per gli impianti al chiuso.

Lo scontro

La cabina di regia del governo prima dell’avvio si era già protratta per due ore, nel corso della discussione, era stata affrontata anche la possibilità di estendere il Green Pass rafforzato a tipologie di attività attualmente non contemplate dalla normativa (ad esempio trasporti, fiere, impianti). Su questo secondo punto «sono in corso approfondimenti», di fatto uno stallo che ha esteso i tempi e alla finché non si è trovato un primo accordo, ma Palazzo Chigi ha riferito che sono state approvate un primo blocco di misure, un prossimo Cdm, presumibilmente già nei primi giorni di gennaio, potrà adottarne altre.

I lavoratori

Per quanto riguarda il Green Pass rafforzato per tutti i lavoratori, sia il Movimento 5 stelle sia la Lega si sono opposti, anche se dal Movimento hanno tenuto a specificare che è per motivi diversi. «Abbiamo sempre ragionato per funzioni: forze ordine, docenti, sanitari. Quelli a contatto con le persone. Quale sarebbe la ratio di distinguere tra un lavoratore è un disoccupato?», ha chiesto il capodelegazione M5S, Stefano Patuanelli, aggiungendo: «Forse a questo punto conviene ragionare sull’obbligo vaccinale». Il capodelegazione leghista e ministro dello Sviluppo, Giancarlo Giorgetti, a sua volta ha detto no ma senza fare riferimento all’obbligo vaccinale. 

Il Pd invece si è detto favorevole all'obbligo vaccinale ma, allo stesso tempo, convinto che un'estensione del Super Green pass a tutte le attività possa rappresentare un'arma in più per convincere le persone a immunizzarsi.

Il Comitato tecnico scientifico

Il Comitato tecnico scientifico si era già espresso nel pomeriggio: azzerare la quarantena per i vaccinati con dose booster che vengono a contatto con una persona risultata positiva e sono impiegati nei servizi essenziali, a patto che indossino la mascherina Ffp2.

Riduzione della quarantena a 5 giorni e tampone per i vaccinati con dose booster - non impiegati nei servizi essenziali - che vengono a contatto con una persona poi risultata positiva. Nel caso dei positivi, basterà una quarantena di 7 giorni (invece degli attuali 10 giorni previsti) e un tampone negativo.  Questi gli orientamenti che il Cts ha presentato al governo.

Per gli esperti può scendere a 5 giorni anche per i contatti dei positivi, che abbiano fatto la seconda dose di vaccino Covid da oltre quattro mesi ma con tampone obbligo di tampone alla fine. Per i non vaccinati la quarantena rimane di 10 giorni più il tampone o 14 giorni senza tampone.

I positivi al Covid-19 asintomatici potranno effettuare il tampone in uscita dalla quarantena già sette giorni e non 10 giorni dopo, come avviene attualmente.

Le riunioni

(Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse 27 Dicembre 2021)

Prima si è riunito per quattro ore il Comitato tecnico scientifico e alle 16.30 è iniziata la cabina di regia con i capi delegazione delle forze politiche. L’orientamento prevalente del Cts sembrerebbe essere quello di accogliere solo parzialmente le richieste di chi nella maggioranza e tra i presidenti delle regioni chiede l’azzeramento della quarantena per chi ha già ricevuto la dose booster.

Le regioni

Nella mattina del 29 dicembre si sono riunite anche le regioni, avanzando richieste puntuali attraverso un documento inviato allo stesso Comitato. I governatori, tenendo conto delle difficoltà degli ultimi giorni di garantire tamponi a chi ne fa richiesta, hanno proposto di alleggerire e cambiare il sistema del contact tracing, ribadendo la richiesta di azzerare la quarantena per i vaccinati con booster che sono venuti a contatto con un positivo (obbligandoli all’uso della mascherina Ffp2) e, in questi casi, effettuare il tampone solo a chi in seguito dovesse risultare sintomatico.

I presidenti hanno inoltre avanzato l’ipotesi di ridurre a cinque giorni la quarantena anche solo dopo aver ricevuto la seconda dose. Nelle prossime ore, prima del Cdm, è previsto un confronto con il governo.

A Palazzo Chigi

Il governo starebbe valutando una revisione dei criteri di definizione del “contatto stretto” e di “basso rischio”, termini legati a doppio filo con quarantene e tamponi, contenuti nella circolare del ministero della Salute pubblicata ad agosto scorso. A questo si aggiunge l’ipotesi di obbligo di green pass rafforzato per tutti i lavoratori della pubblica amministrazione, quindi non più solo insegnanti, forze dell’ordine e operatori sanitari. 

Un’altra riflessione potrebbe arrivare su eventuali deroghe o riduzioni dei giorni di quarantena per quegli operatori sanitari venuti a contatto, fuori dal proprio ambito lavorativo, con persone risultate positive al Covid: un provvedimento di questo tipo punterebbe a evitare eventuali carenze di personale sanitario dovuto all’isolamento obbligatorio.

Ffp2 calmierate

In discussione anche il calmieramento delle mascherine Ffp2, che nell’ultimo decreto sono state rese obbligatorie per i trasporti e per alcune tipologie di luoghi chiusi. Alcuni partiti della maggioranza, da Italia viva al Movimento 5 stelle, hanno avanzato tale richiesta già nel corso dell’ultima cabina di regia, e spingono affinché venga presa una decisione in tal senso.

Positivi in classe

Altra questione è il fronte scuola: una nuova stretta potrebbe arrivare proprio sulla gestione dei contagi in classe. Non è escluso che, a fronte dei numeri in aumento dei positivi, si torni a prendere in considerazione da gennaio la proposta (già avanzata ma poi ritirata) di prevedere la quarantena per un’intera classe nel caso di un solo alunno positivo. Al momento l’isolamento per tutti scatta con almeno tre contagi. 

Obbligo vaccinale

Sul tavolo inoltre l’idea di estendere l’obbligo vaccinale ai restanti dipendenti della pubblica amministrazione. La proposta, caldeggiata da Renato Brunetta, era stata fermata nel corso dell’ultimo Cdm dalla forte perplessità dei ministri della Lega e, in parte, del Movimento. L'obbligo riguarderebbe 950mila dipendenti pubblici su un totale di 3,2 milioni, considerando che l’obbligatorietà è già stata prevista per operatori sanitarie, mondo della scuola e forze dell'ordine.

Il ministro della Funzione pubblica ha allargato ulteriormente il campo, auspicando «un super green pass per tutto il mondo del lavoro, pubblico, privato e autonomo».

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