«Il nostro è un gruppo rispettato nel mondo, facciamo dei valori etici una bandiera. Non siamo quelle porcheriole. Il pm Paolo Storari venga a vedere le nostre aziende». Il patron di Tod’s, Diego Della Valle, sembra quasi sfidare la procura meneghina che nei giorni scorsi ha chiesto il commissariamento della maison di moda con l’accusa di aver agevolato il caporalato lungo la propria filiera.

La società non è formalmente indagata, ma è finita sotto la lente dei magistrati che da tempo indagano sul caporalato e gli opifici cinesi utilizzati come subfornitori dalle grandi aziende.

Della Valle, dopo la richiesta di amministrazione giudiziaria verso Tod’s, ha convocato una conferenza stampa a Milano.  «Questa mancanza di rispetto per la nostra reputazione è una vergogna – ha dichiarato il patron – Mettere in discussione il Made in Italy con leggerezza crea danni enormi. Si legiferi in fretta per tutelarlo». 

Da qui l’appello di Della Valle alle istituzioni affinché intervengano a livello normativo per colmare quello che riterrebbe essere un vulnus legislativo. «È determinante che si legiferi in fretta per dare agli organi di controllo la massima possibilità di verificare tutto e a noi la possibilità di operare e di lavorare», ha continuato. Poi ancora un messaggio al pm Storari: «Non lo conosco, ma lo invito a venire a visitare le mie aziende, poi sfido se può permettersi di dire o di fare e dire ad altri, attraverso la stampa, che noi siamo delle persone che non hanno a cuore il rispetto del prossimo. Il Made in Italy è una cosa eccellente, non lo tocchiamo, non lo roviniamo. Non diamo vantaggio ad altri Paesi. Teniamoci noi questa leadership, non regaliamola a nessuno. Questa è una raccomandazione anche ai politici: dateci delle leggi urgenti che ci permettano di lavorare bene». A mostrare solidarietà alla celebre società, che ha sede nelle Marche, anche il governatore di centrodestra Francesco Acquaroli che in una nota ha detto: «La reputazione dei brand di eccellenza della nostra economia è un valore da tutelare e promuovere in Italia e nei mercati internazionali. Tod's rappresenta un'eccellenza marchigiana riconosciuta a livello mondiale nel settore della moda, per la creatività, la qualità e l'innovazione dei prodotti, ma anche per l'attenzione verso la qualità della vita lavorativa aziendale». Nei giorni scorsi sulla tutela del Made in Italy si era espresso anche il ministro Adolfo Urso che oggi è tornato sull’argomento in una trasmissione di Rai Radio Uno e ha pure parlato dell’azienda di Della Valle, nel cui board siede anche Luca Cordero di Montezemolo: «Tod's è sicuramente un brand italiano di grande livello di eccellenza e come gli altri brand italiani nel settore della moda, delle calzature, dell'abbigliamento ha una reputazione internazionale indiscutibile; noi e i nostri lavoratori siamo considerati i produttori del bello, della qualità, delle eccellenze a livello globale e questa reputazione noi dobbiamo assolutamente difenderla tanto più che oggi il Made in Italy viene percepito nel mondo certamente come bello e ben fatto ma anche sempre più come sostenibile sul piano ambientale, sociale e della legalità».

Sul commissariamento si pronunceranno i giudici dopo che a novembre la Cassazione avrà deciso sulle questioni di competenza territoriale. Dalle carte e atti giudiziari su Tod’s a emergere era stato un quadro impietoso: una denuncia di tutte le «prassi illecite» realizzate dalle subfornitrici e inoltre di quello che sarebbe stato il «mancato controllo» della casa madre. Dal «pesante sfruttamento» posto in essere nei confronti dei lavoratori cinesi, «pagati 2,75 euro all’ora», fino alle condizioni di «para schiavitù» in cui si sarebbero trovati ad operare. 

Adesso non resta da capire se il pm di Milano Storari accetterà l’invito di Della Valle di far visita alle sedi dell’azienda. Di certo i militari dell’Ispettorato del lavoro si sono già recati negli opifici di Vigevano e Baranzate dove hanno visto e poi descritto quelle che sarebbero state «le condizioni ottocentesche» dei lavoratori. 

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