Dopo la richiesta di amministrazione giudiziaria sulla maison di moda, il patron dell’azienda convoca una conferenza stampa sulla tutela del Made in Italy. E si rivolge alla procura meneghina: «Non siamo quelle porcaiole». Negli atti giudiziari la denuncia di condizioni di lavoro da «para schiavitù». La “benedizione” del presidente della Marche Acquaroli e del ministro Urso