Il governo in Consiglio dei ministri ha approvato il Documento di economia e finanza. Il presidente del Consiglio Mario Draghi lo ha annunciato durante una conferenza stampa in cui ha anche lanciato un messaggio ai partiti della sua maggioranza.

«L’unità di intenti è ciò che vogliono vedere oggi i cittadini, se devono scegliere tra la riaffermazione dell’identità dei partiti e l’unità di intenti sono convinto che scelgano la prima» ha detto il presidente, dopo aver spiegato che il governo farà tutto il necessario per aiutare famiglie e imprese, nonostante la crescita sia peggiorata con la guerra. «Faremo tutto ciò che è necessario per preservare il potere di acquisto all'interno di una cornice di equilibro dei conti e di norme europee, la disponibilità del governo c'è» ha detto Draghi.

I contenuti del Def

«Il documento è stato approvato in leggero anticipo rispetto alle normali scadenze, questo perché possa essere propedeutico a nuovi interventi di politica economica da attuare in tempi quanto più rapidi possibile» ha detto il ministro dell’Economia Daniele Franco.

La previsione sul quadro tendenziale viene individuata al 2,9 per cento grazie all'andamento dei conti dell'anno scorso migliore delle attese,«lo è anche nei primi mesi di quest'anno, prevediamo un indebitamento netto tendenziale pari al 5,1 per cento quest'anno» ha detto il ministro. «Confermiamo gli obiettivi di finanza pubblica per l'indebitamento netto fissato nella Nadef, che era il 5,6 per cento, quindi abbiamo un margine di azione per la politica economica di circa mezzo punto percentuale».

Per quanto riguarda le misure di assistenza alle famiglie, il ministro Franco ha anticipato: «Abbiamo esteso di dieci giorni l'abbattimento dell'accisa su benzina e gasolio».

Un altro tema che il responsabile dell’economia ha voluto toccare è l’aumento dell’inflazione. «C'è molta incertezza se il fenomeno permanga nel tempo e su quali livelli resterà, il prezzo dell'energia importata comporta un taglio del potere di acquisto e credo che il governo dovrà operare, se questo processo dovesse proseguire, per tutelare le fasce più deboli» ha detto Franco

La maggioranza

«Il governo e le forze politiche oggi sono un tutt'uno agli occhi degli italiani. In questo momento possono dare fiducia, mostrare che il governo può affrontare l'emergenza con tutte le azioni necessarie» ha detto il presidente, tornando a sottolineare il bisogno di unità della maggioranza di fronte all’opinione pubblica. Ai partiti Draghi vuole dare un «segnale di democrazia» non imponendo la fiducia sulla riforma della giustizia, come promesso in Consiglio dei ministri. 

«La mia intenzione è quella di non mettere la fiducia sul Csm» ha detto Draghi in risposta a chi gli chiedeva dell’opportunità di accelerare i programmi del Pnrr con la questione di fiducia sui provvedimenti. «Sul fisco stiamo considerando tutte le possibilità» ha aggiunto. 

Sui nodi ancora irrisolti all’interno della maggioranza, Draghi ha detto di essere fiducioso «nella capacità delle forze di maggioranza la drammaticità della situazione e la necessità di agire. Penso ci siano diversità di vedute, di identità, però credo che queste battaglie di identità alla fine non portino ad altro risultato se non al fatto che le istituzioni non rispondano ai bisogni dei cittadini. Credo che alla fine prevalga uno spirito costruttivo».

Il conflitto ucraino

«Se dovessero cessare oggi le forniture di gas siamo coperti dalle riserve fino a ottobre» ha detto Draghi. Rispetto alle nuove sanzioni europee ancora da discutere e l’opportunità di valutare un embargo della fornitura del gas, il presidente ha spiegato che «noi andiamo con quel che ci dice l’Unione europea». «Saremo ben contenti di seguire qualunque sia lo strumento che considereremo più efficace per raggiungere la pace» ha aggiunto.

«Continuiamo a discutere» di come agire sulle esportazioni di materie prime russe dirette in Europa, ha auspicato Draghi, pur spiegando che l’embargo del gas «non è un'ipotesi al momento oggetto di discussione, ma la situazione si sta modificando davanti ai nostri occhi».

La domanda che bisogna porsi, secondo Draghi, sul gas è se «preferiamo la pace o il condizionatore acceso?» 

Le polemiche

Intanto, il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, ha già lamentato in un intervento su Facebook che «le risorse sul fronte degli interventi per famiglie, lavoratori e imprese non sono sufficienti: è evidente che i 5 miliardi messi in campo non possono rappresentare una risorsa adeguata alle enormi sfide che abbiamo di fronte». Il leader torna dunque a chiedere lo scostamento di bilancio. 

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